“Eternit” di Gian Paolo Striano: chi vuole vivere per sempre?

Gian Paolo Striano presenta “Eternit”, tre installazioni inedite sull’eternità: vera e propria riflessione tragicomica sul non auspicabile esistere senza fine, ma anche sull’eterna ignoranza umana nel suicidarsi in nome di un “progresso” economico-tecnologico che non sempre si rivela tale.

Nell’itinerario espositivo, nella sede di Blindarte Contemporanea a Fuorigrotta, il processo ideativo della mostra è proposto all’inverso: la prima sala introduce all’ambigua connotazione dell’eternità in senso concettuale, mentre la seconda ne applica la duplicità nello specifico: l’utilizzo della lega di amianto.

La balconata piastrellata di pannelli fotovoltaici di “Panorama” trasfigura il quotidiano e naturale gesto di ricevere un po’ di sole in una riflessione sull’eterno ciclo dell’energia e su come, al suo ripetersi in natura, si sia affiancato un altro processo generativo, quello tecnologico.

Catturata e riverberata nei pannelli “Senza Titolo” della parete contigua, la luminosità si amplifica evidenziando il paradosso: nuvolette con citazioni famose si stagliano sull’eternità, surreali e dissacranti per l’accostamento di frasi auliche ad altre spoetizzanti.
 
Come scolpisce la luce, così, nell’ambiente successivo, Striano plasma il vuoto.
Ecco il velenosissimo tetto di Eternit, incapsulato per ovvie ragioni di sicurezza, che minaccia la candida purezza delle pareti.
Come se su un puro mondo familiare fosse improvvisamente piombata la minaccia di un’entità maligna: denuncia non troppo da fumetto, visto che proprio questo è l’effetto che l’amianto ha prodotto nella realtà.

La mostra, visitabile fino al 10 marzo, è a ingresso gratuito. Per informazioni www.blindarte.com.

(B. I.)