Django Unchained, il western secondo Tarantino

Nelle sale dal 17 gennaio, Django Unchained, è il nuovo film scritto e diretto da Quentin Tarantino.

Il secondo di una “trilogia storica” che lo stesso Tarantino ha annunciato di voler realizzare, e che comprende Bastardi senza gloria e Killer Crow, il suo prossimo progetto.

Con Django Unchained, Tarantino porta gli spettatori in Texas, nel 1858, e racconta la storia dello schiavo nero Django all’epoca della segregazione razziale che vuole ricongiungersi con l’amata moglie.

Lo stile, inutile dirlo, è inconfondibile.  A cominciare dai dialoghi sempre sopra le righe, ironici, decisamente grotteschi, nonché ricchi di riferimenti a pellicole famose.

Il gioco di rimandi ad altri film celebri, che caratterizza tutti i lavori di Tarantino, stavolta è evidente già dal titolo, un omaggio al Django del  1966 di Sergio Corbucci, considerato una pietra miliare del genere spaghetti western.

Proprio dal genere spaghetti western, Tarantino riprende espedienti narrativi e tecniche di ripresa, condendo il tutto con una tinta di rosso che sovrabbonda in quasi tutte le scene e che zampilla copiosamente e vivacemente dopo ogni colpo sparato.

Dulcis in fundo, non poteva mancare la classica apparizione sul set dello stesso regista che stavolta si è riservato un ruolo a dir poco “esplosivo”.

Ma. Va.