CSI. “Dal mondo”

1982. Mentre l’Italia vinceva i mondiali di calcio spagnoli e in Libano  migliaia di civili venivano massacrati a Sabra e Shatila, in Germania Giovanni Lindo Ferretti e Massimo Zamboni fondavano i CCCP, uno dei gruppi più influenti della storia della musica rock italiana. Capaci di sintetizzare la depressione stagnante e la ribellione solipsistica a suon di punk filo-sovietico e ballo liscio, hard-core e filastrocche sghembe, le chitarre di Zamboni e la voce di Ferretti raccontavano con efficacia la provincia emiliana, in un misto unico di violenza e dolore, ironia amara e sarcasmo spiazzante.

Caduto il blocco sovietico, si scioglievano, tra divergenze, dolori, ripensamenti e crisi personali, anche i CCCP. Due anni di pausa bastano a Zamboni e Ferretti per ricomporre il mosaico dei loro spiriti e creare i C.S.I.

Spinti più dal misticismo che dal marxismo, il “Consorzio Suonatori Indipendenti” ci regala una musica densa, sofferta, nei testi come negli arrangiamenti. I nuovi membri danno il loro prezioso contributo: Canali alle chitarre è un’enciclopedia noise riempita dalla voce in stile Sonic Youth, Maroccolo porta tutta l’ esperienza maturata in una band simbolo della new wave italiana come i Litfiba.

“Ko de Mondo per noi vuol dire fine della terra. In realtà Codemondo è un paesino in provincia di Reggio Emilia, il cui nome significa capo del mondo.

Scritto così può anche voler dire k.o. del mondo: il mondo occidentale al tappeto”. Così Ferretti parla di uno degli album simbolo dei CSI,

…E’ stato un tempo il mondo giovane e forte, odorante di sangue fertile…

Dimora della carne, riserva di calore,

sapore e familiare odore…

Il nostro mondo è adesso debole e vecchio,

puzza il sangue versato è infetto…