“Bone Bone”, la merendina made in Federico II

La vita universitaria, si sa, ci porta a fare dei sacrifici, spesso anche alimentari. Quante volte ci siamo trovati di fronte all’ennesimo panino o pizza con la voglia di mangiare qualcos’altro, decidendo anche di saltare il pasto. Tutti gli esperti consigliano invece non soltanto di non saltare i pasti, ma anche di non privarci dei cosiddetti spuntini, soprannominati merendine.

E se il pensiero va subito a tutte quelle bontà davvero poco sane confezionate e artificiali, ci pensano otto studenti dell’Ateneo Federico II, provenienti dal corso di laurea specialistica in alimenti e salute, seguiti da Vincenzo Fogliano, docente della Facoltà di Agraria, che hanno unito il loro comune intento: creare una merendina.

La particolarità del prodotto, che prende il nome di “Bone Bone” (simpatico gioco di parole dall’inglese bone, osso, che si pronuncia bon, alla francese, e dà l’idea della bontà) ha la forma di un osso e sostituisce i grassi dei microrganismi probiotici selezionati, conservando intatto il gusto del prodotto che rimane piacevole, soprattutto per la fascia di consumatori a cui è rivolto. Si tratta di una merendina da banco frigo composta da due fette di pan di Spagna con al centro una crema di yogurt ricca di sostanze che aiutano l’assorbimento del calcio da parte dell’organismo.
La fase nazionale del concorso vinto dagli otto ragazzi, si è conclusa a maggio, ma sono già pronti per la sfida internazionale che vedrà “Bone Bone” sottoposta al giudizio di una commissione internazionale a Parigi, il 20 ottobre, presso il Sial, il Salone internazione dell’alimentazione. A competere saranno 13 invenzioni alimentari, pronte per essere realizzate e…assaggiate!

(F. A.)