Animal Collective

C’è tutto: da una sana dose di sperimentazione ad una vena melodica quasi beatlesiana, dal romanticismo alla follia psichedelica tipica di quello strano movimento indie che la stampa ha definito New Weird America. Questo e tanto, tanto altro è Merriweather Post Pavilion, album degli Animal Collective uscito quest’anno. 

Il titolo riprende di sana pianta il nome di un locale, il “Merriweather Post Pavilion” di Columbia, Maryland.

Il disco potrebbe essere visto come un cambiamento di rotta rispetto al precedente Strawberry Jam, di due anni fa; ma non ci si può fermare alle apparenze, non con gli Animal Collective: che sia più melodico, più fruibile, più – tra virgolette – commerciale del precedente è un dato di fatto, ma la navigazione con percussioni e sintetizzatori attraverso universi sonori inesplorati continua senza posa. 

Ed è come se si fosse dato un parziale ordine al caos. E in questo ordine trovano senso canzoni come i due singoli My Girls e Summertime Clothes, in cui David Portner e Noah Lennox armonizzano le loro voci quasi a fare il verso a Lennon e McCartney.

Il genio del “collettivo animale” ha dato un’altra prova della sua grandezza, e nonostante sia soltanto giugno non pare affrettato inserire già Merriweather Post Pavilion nella lista dei migliori album del 2009.

Con il loro corredo di consolle e sintetizzatori verranno in Italia a luglio per due concerti in ottima compagnia: il 21 luglio a Ferrara in Piazza Castello con i TV On The Radio; il 22 luglio, sempre affiancati dai TV On The Radio, faranno da supporters ai Nine Inch Nails.

(A. C.)