Alessandro Preziosi è Cyrano de Bergerac al Teatro Bellini

Al Teatro Bellini, da martedì 17 a domenica 22 aprile, è in scena il Cyrano de Bergerac, uno dei più celebri capolavori del teatro ottocentesco.  Interpretato e diretto da Alessandro Preziosi, lo spettacolo racconta di Cyrano de Bergerac, cadetto di Guascogna, ammirato e temuto per la sua infallibile spada e per i suoi motti spiritosi e taglienti. L’eroe, avendo un naso mostruoso, non ha il coraggio di manifestare alla cugina Rossana il suo amore. Questa, a sua volta, innamorata di Cristiano, ed ignara dei sentimenti del cugino, lo prega di prenderlo sotto la sua protezione. Poiché Cristiano non riesce a esprimere in belle frasi il suo sentimento, Cyrano gliele suggerisce e fa in modo che possa sposare Rossana a dispetto del Conte De Guiche, innamorato anche lui della fanciulla, che, adirato, trasferisce subito Cristiano e Cyrano al fronte per combattere: da qui, de Bergerac, a nome di Cristiano, scrive numerose lettere d’appassionata poesia per Rossana mantenendo sempre per sé questo segreto anche quando il giovane muore combattendo. Solo al termine della propria vita, trascorsi molti anni, Cyrano, seppur involontariamente, confessa all’amata il suo sentimento, ma quando lei si accorge di ricambiare il suo sentimento è ormai troppo tardi.

Il dramma, pubblicato nel 1897 dal poeta drammatico francese Edmond Rostand (1868-1918), e ispirato alla figura storica di Savinien Cyrano de Bergerac, uno dei più estrosi scrittori del Seicento francese, precursore della letteratura fantascientifica, ebbe già dalla prima rappresentazione un eccezionale trionfo di pubblico e critica che salutò l’opera come una vera e propria summa delle potenzialità espressive nella sfera dei sentimenti e delle passioni umane.

La sua geniale temerarietà, la drammaticità della sua fiera esistenza, vissuta all’insegna del non piegarsi mai alla mediocrità e alle convenienze, ne fanno un autentico eroe romantico e al contempo un personaggio straordinariamente moderno.
Cyrano è una commedia tenera e romantica, incentrata sul ritmo, coinvolgente come solo il personaggio del celebre poeta e spadaccino sa  essere, capace di gridare e di piangere con eguale convinzione, che ama mettere in ridicolo i suoi nemici con la straordinaria abilità della spada, leggendaria almeno quanto la lingua, tutta giocata tra trovate comiche e giochi di parole, raggiungendo tra le vette più alte della poesia ottocentesca.

S. G. M.