Al Teatro Sancarluccio “Antigone… Non proprio una tragedia”

Antigone: il momento del dolore, e dell’ironia. Perché a volte capita che i grandi classici del teatro antico non solo vengono stravolti, modernizzati (e spesso totalmente cambiati), anche valorizzati per quell’elemento che nascosto nelle pieghe dell’opera stessa.
E nelle mille, infinite, dolorose pieghe dell’Antigone sofoclea c’è anche spazio per l’ironia: per uno sguardo più obliquo e tagliente.
Questo è il caso di “Antigone… Non proprio una tragedia” di Paola Ponti con la regia di Norma Martelli e le musiche del maestro Nicola Piovani al Teatro San Carluccio fino al 28 marzo.
In scena Cristina Pellegrino, Antigone amara, addolorata, ma anche divertita: perché quando arriva in scena, per recitare il dramma di Sofocle, c’è sempre qualcosa che le impedisce di rispettare il copione, di seguire i versi e la struttura classica.
Allora guarda in sé, con nostalgia e disincanto. Torna alla sua infanzia, alla sua famiglia andata in mille pezzi. Così riflette, ripensa: rivive la paura, le sue speranze.
La regia di Norma Martelli evidenzia tutta la potenza del mito, che in quanto tale, va preservato oggi solo potenziandolo di nuove suggestioni, di nuove direzioni, con nuove intenzioni.
E, ad arricchire l’intensità, le musiche di Nicola Piovani, evocatrici e divertenti.