Al Madre la personale di Luciano Fabro

A quattro mesi dalla scomparsa, il MADRE dedica una personale a Luciano Fabro, maestro della scultura italiana del secondo Novecento. Inaugurata il 21 ottobre, resterà al Museo Donnaregina fino al 7 gennaio.

L’artista aveva già progettato questa mostra prima della morte, intitolandola “Magna minima moralia”: un’esposizione di tutte le opere realizzate tra il ‘63 e il ‘68. Sono questi, per Fabro, gli anni dell’esordio e delle sperimentazioni, di indagini su nuovi materiali e tecnologie, di ragionamento sulle relazioni tra immagine e realtà, tra ambiente e sua percezione, prima di entrare a far parte dell’esperienza dell’Arte Povera.

I materiali delle opere esposte al terzo piano del Museo sono condizionati, nelle loro posizioni, dallo spazio esterno e dalla forza di gravità che determina ogni singola flessione dell’oggetto, come in Raccordo anulare. In altre opere, come in Tutto trasparente, è invece il visitatore che, costretto a rapportarsi con lo spazio, si addentra in nuovi piani conoscitivi stimolati dall’opera stessa.

La mostra vuole aderire nel modo più preciso possibile all’idea che l’artista aveva formulato per questa esposizione, restituendone fedelmente la struttura e le scelte. A tal fine la figlia Silvia, curatrice della mostra insieme a Rudi Fuchs, ha rigorosamente raccolto e confrontato i documenti lasciati da Fabro, inclusa una pianta completa dell’allestimento.

La mostra è visitabile lunedì, mercoledì, giovedì e domenica dalle 10 alle 21. Venerdì e sabato fino alle 24. Giorno di chiusura il martedì. Mentre il lunedì si entra gratis.

(L. S.)