Non c’è nessuno che dopo averla ascoltata non ha sentito il suo umore risollevarsi. Rullata, una linea di basso leggera come l’inizio di una passeggiata, e il canto di Bobby Hebb. Sunny: un vero inno alla vita, presa con semplicità, semplicemente alzando il viso verso il sole con gli occhi chiusi, dimenticando subito che ieri c’era stata la pioggia, e la donna amata lontana.
22 novembre 1963. Dallas. E’ un giorno pieno di sole. Il cielo acceca. Il presidente Kennedy saluta, con il sole in faccia. La gente ai lati del corteo non trattiene la felicità. Harvey Oswald ha una mira precisa. Il Presidente Kennedy reclina la testa in dietro, e muore in una giornata che continua ad essere straordinariamente soleggiata.
Il giorno dopo l’America è un’altra. E Hebb scrive il suo capolavoro: per far ritornare la semplicità sul volto della gente rimasta stravolta