Un convegno per comprendere a fondo la camorra
Il Laboratorio interdisciplinare su mafie e corruzione (Lirmac), attivo presso il Dipartimento di Scienze Sociali dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, presenta i risultati della ricerca Faro – Finanziamento per l’avvio di ricerche originali – contenute nel volume ‘Affari di Camorra, famiglie, imprenditori e gruppi criminali’, a cura di Luciano Brancaccio e Carolina Castellano con contributi di Filippo Beatrice, Stefano Consiglio, Stefano D’Alfonso, Ernesto De Nito, Gabriella Gribaudi, Vittorio Martone, Giovanni Starace e Anna Maria Zaccaria.
L’appuntamento è per il prossimo 15 gennaio alle 10.30 presso l’Aula Pessina, Corso Umberto I, 40.
Quando si parla di camorra ci si sofferma in genere sugli aspetti più sensazionalistici legati al comportamento criminale: il controllo militare del territorio, la predazione delle attività economiche, la violenza arbitraria, gli stili di vita e gli eccessi dei capi. Minore attenzione viene prestata ai fattori di genesi e riproduzione dei clan, al modo in cui essi si formano e crescono nel tessuto sociale ed economico, secondo una logica negoziale oltre che impositiva, in stretto rapporto con le aree grigie dei mercati, delle professioni e della pubblica amministrazione.
In questa ricerca, un team interdisciplinare di studiosi storici, sociologi, aziendalisti, giuristi, psicanalisti, si propone di allargare la prospettiva, affrontando questi temi e trattando con sguardo critico le consuete letture del fenomeno camorristico. Ne discutono con gli autori, Gaetano Manfredi, Rettore della Federico II; Enrica Amaturo, direttrice del Dipartimento di Scienze Sociali; Raffaele Cantone, Presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione; Rosy Bindi, Presidente della Commissione Nazionale Antimafia; Ferdinando Pinto, ordinario di Diritto Amministrativo al Dipartimento di Scienze Giuridiche; Rocco Sciarrone, Università di Torino; Isaia Sales, Università Suor Orsola Benincasa.