Simboli e suggestioni di Paula Kamps al Nea
A primo impatto possono sembrare ad un occhio non atetnto dei piccoli quadri asettici e senz’anima quelli all’interno dello Spazio Nea, in Piazza Bellini, 59 a Napoli.
E invece occorre soffermarsi, prestare attenzione alla nuova mostra inaugurata il 21 aprile e visitabile fino al 31 maggio.
In collaborazione con Dino Morra, lo Spazio Nea infatti ha inaugurato “Transit Papers – Aftermath of an Ideal’s Removal”, personale di Paula Kamps.
La prima mostra napoletana della Kamps, giovane artista di Colonia, unisce serigrafia, acquerello e inchiostro, un continuo diluire il colore per ottenere la voluta trasparenza ma nello stesso tempo portare a compimento una continua ambivalenza tra i piani di profondità.
Un lessico altamente simbolico, che si appropria di elementi intuitivamente riconoscibili nella cultura occidentale (chiavi, clessidre, mani) estratti dalla memoria collettiva o dall’iconografia tradizionale delle opere e delle illustrazioni antiche.
Questi simboli entrano in relazione diretta con qualsiasi osservatore, ma richiedono anche lo sforzo di assimilarli e completarli, poiché sono immagini in potenza, un divenire da realizzarsi.