Positive Platform Design Jam Napoli
Promossa dall’Institute for The Future di Palo Alto, si terrà il prossimo venerdì 16 dicembre dalle 10:30 alle 18:30, al Contamination Lab dell’Università Federico II di Napoli, una JAM sulle tematiche specifiche di: Il modello delle piattaforme trasforma i mercati: le piattaforme dominano il business del 21° secolo; dai giganti storici come Google, Apple, Amazon ai nuovi giganti come Uber e Airbnb.
Usare gli strumenti del design e le tecnologie oggi disponibili, connettere utenti e aziende in peer-to-peer si è dimostrato il principale viatico per una crescita a potenziale maggiore e a risultati e impatti eccezionali su abitudini, città, persone.
I creatori delle piattaforme hanno imparato la disciplina del design dell’interazione e la sanno sviluppare incredibilmente quando si tratta di migliorare la customer experience: queste applicazioni sono squisitamente progettate, coinvolgenti, ci permettono di fare senza sforzo quello che fino a ieri risultava laborioso e complesso.
Tuttavia la discussione sulle piattaforme e sulle relative influenze sociali e culturali sono centrali: la EU ha appena rilasciato le sue direttive di regolamentazione e molte sono le perplessità che circondano le piattaforme e gli impatti sistemici che esse possono avere sulle nostre realtà.
“Queste piattaforme non sono solo per consumatori: rapidamente stanno diventando punti di ingresso per il lavoro e generano nuovi mezzi di sussistenza delle persone. In questo senso, anche se non ce ne rendiamo conto quando progettiamo piattaforme, siamo impegnati in un altro tipo di design: il design socio-economico, la progettazione di sistemi su cui la gente fare affidamento per strutturare il suo lavoro, i suoi guadagni, i suoi programmi giornalieri”, afferma Alex Giordano, docente di Comunicazione, marketing e pubblicità presso l’Università Federico II di Napoli e promotore dell’iniziativa. “Il senso di questa JAM è di capire che senso ha, qui ed ora, progettare piattaforme a Napoli, alle porte del Mediterraneo. Dopo la trasformazione di mercati chiave come il trasporto o il turismo, abbiamo compreso che il modello piattaforma offre possibilità importanti in tanti nuovi contesti: mercati più piccoli, nicchie, mercati locali, comunità; tutti possono usare questo nuovo approccio grazie anche a strumenti più semplici di progettazione”.
Aziende come La Ruche qui dit Oui! o Peerby hanno dimostrato che è possibile creare “piattaforme positive” – piattaforme che non solo massimizzano i profitti per i loro proprietari, ma forniscono anche i mezzi di sussistenza dignitosi e sostenibili per chi lavora tramite loro, oltre ad arricchire la società nel suo complesso.
Lo scopo dell’evento è quello di fornire gli strumenti adeguati per costruire Piattaforme Positive, cercando di indagare i temi che riguardano la governance, l’ownership e gli aspetti di policy.
L’incontro – supportato da CLab (Unina), Societing e Platform Design Toolkit – sarà aperto dai saluti di Enrica Amaturo, direttrice del Dipartimento di Scienze Sociali dell’Università Federico II di Napoli e di Lello Savonardo, coordinatore scientifico e referente di Ateneo del CLab e sarà introdotto da Alex Giordano che faciliterà la JAM insieme agli altri organizzatori: Eugenio Battaglia, Damiano Avellino e Vincent Den Boer.
La JAM ospitata al CLab dell’Ateneo napoletano è finalizzata a capire come disegnare piattaforme che siano sia economicamente efficaci e sostenibili sia che forniscano un impatto positivo sulla società – riducendone le tante diseguaglianze sociali.
Ai partecipanti alla JAM sarà data la possibilità di presentare domanda per una borsa di studio di tre mesi. I giovani selezionati riceveranno una borsa di 9000 dollari messa a disposizione dal prestigioso Institute For The Future di Palo Alto per sostenere il loro lavoro e la ricerca di prototipazione di una Piattaforma Positiva.
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