“Oltre il tempo” al Museo Archeologico Nazionale
Martedì 28 novembre 2017 alle ore 17.30 al MANN – Museo Archeologico Nazionale di Napoli si terrà la presentazione del catalogo della mostra “Proiezioni” (Oltre il tempo) dell’artista veneziano Francesco Candeloro.
In dialogo con l’artista, Paolo Giulierini Direttore del MANN Museo Archeologico Nazionale di Napoli, Tommaso Trini critico e storico dell’arte, Andrea Viliani Direttore del Museo Madre, Valentina Rippa curatrice della mostra.
Nel corso della presentazione sarà proiettato un video sul lavoro dell’artista.
Il catalogo pubblicato da Marsilio comprende un testo critico di Tommaso Trini e le presentazioni di Paolo Giulierini, Andrea Viliani e Valentina Rippa.
Oltre le numerose immagini dell’allestimento al Museo Archeologico di Napoli la pubblicazione è arricchita da una raccolta di fotografie d’archivio che presentano il percorso artistico di Candeloro.
“Gli artefatti di Candeloro fluttuano entro una luce che agisce tra soglie mobili e soste. La sua arte celebra l’evoluzione dell’occhio in connessione col cervello e oltre. Non si offre alla luce universale accettandone supina i riflessi diritti; bensì, la curva in colori monocromi rifratti entro lamine di plexiglass che l’assorbono al modo dei lucernari. Io considero Candeloro un architetto dell’immateriale, di cui sa rendere visibile l’energia”. Tommaso Trini
“Proiezioni” (Oltre il tempo) è un viaggio nel tempo e oltre il tempo in cui il visitarore diventa partecipe dell’opera stessa.
“La materia scelta dall’artista per le sue opere, rigorosamente in dialogo con quelle antiche, gioca anche con la luce, determinando una metamorfosi continua dei contesti, diffondendo un’energia vitale nelle sale dedicate alla statuaria, suggerendo quel colore che spesso le sculture ebbero in antico. La magia si compie alle spalle del Toro Farnese, inserito idealmente all’interno di un gigantesco occhio realizzato con i neon luminescenti conformati secondo uno skyline della città di Beirut.” Paolo Giulierini
“Il Matronato concesso alla mostra di Francesco Candeloro Proiezioni (Oltre il Tempo), presso il MANN-Museo Archeologico Nazionale di Napoli, riconosce il suo impianto di ricerca site-specific, che prevede la disseminazione delle opere dell’artista fra l’atrio, le sale che ospitano la Collezione Farnese e la Sala dei Tirannicidi. Un dialogo tra antichità e contemporaneità che si basa sulla differenza di materiale (lastre di plexiglas che racchiudono immagini monocrome, stampate ad aerografo industriale, neon, filtri colorati), e al contempo su un’impressione atmosferica e semantica, evocata intorno a riflessi e rifrazioni luminose provenenti dai neon o ai bagliori impermalenti che variano con la luce del giorno che attraversa le finestrature del museo: linee intersecantesi e ombre colorate che costituiscono un effimero passaggio fra artificiale e naturale, una soglia zigzagante fra passato e presente. Il design del museo antico ne è investito come preso di sorpresa. Da questi gesti di accoglienza, ancor più che delle opere antiche, dello sguardo e della sensibilità dei visitatori contemporanei verso di esse.” Andrea Viliani
“La mostra si articola in vari “passaggi” con cui l’artista, partendo da personali suggestioni, ci accompagna in un “viaggio” metaforico attraverso la sfera dell’inconscio e del sogno, dell’antichità e del contemporaneo. Viaggio inteso non solo come spostamento nello spazio e nel tempo ma anche in senso simbolico di legame con luoghi vissuti e persone, nella storia e nella memoria del passato. Le installazioni di Candeloro potrebbero essere vissute come accesso a un mondo in betweencondiviso e leggibile da bambini e adulti indistintamente, creando una immediata relazione con lo spazio museale e i suoi visitatori, con la città e la sua architettura attraverso un linguaggio “trasparente” dove forme, luci e cromie diventano alfabeto universale capace di far dialogare il contemporaneo con la mitologia e l’ossevatore con l’opera d’arte.” Valentina Rippa
A partire dall’ampio atrio, il percorso espositivo si snoda nelle sale poste al piano terra del museo dove sono collocate quattro opere già parte dell’installazione “Città delle Città” tenutasi a Palazzo Fortuny a Venezia. A seguire, 25 parallelepipedi in plexiglass di varie dimensioni e colori che “guardano” le statue della Collezione Farnese tra cui la Venere Callipigia; un’opera neon a parete dal titolo “Linee del Tempo” che idealmente ingloba il Toro Farnese in uno skyline in movimento composto da 4 elementi sovrapposti e colorati – l’opera prevede una sequenza di accensioni fino ad arrivare all’illuminazione completa di tutta l’installazione; due lavori uno dal titolo “Passaggi Alterni” l’altro “Alterni Passaggi” a ridosso dell’Ercole Farnese e della statua di Apollo seduto; infine l’opera “Nella Luce nel Tempo” collocata sulla facciata del Museo dove una delle finestre emanerà bagliori sempre diversi in base alle ore del giorno e della notte, conseguenza dell’alternarsi di luce artificiale e naturale.
La mostra che sarà aperta al pubblico fino all’8 gennaio 2018, è organizzata in collaborazione con il MANN Museo Archeologico Nazionale di Napoli, sotto il Matronato della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee, inserita nel circuito Amaci – giornata del contemporaneo.