Sono trascorsi solo tre mesi dalla scomparsa dell’avvocato Gerardo Marotta, che ha svolto un ruolo di eccezionale importanza nella cultura meridionale, mediante la costruzione dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Napoli, considerato dall’Unesco un’esperienza senza eguali.
Tra gli obiettivi dell’Istituto è presente anche l’intento di dare un contributo al riavvicinamento fra la cultura filosofico-umanistica e quella scientifica, con seminari di fisica e di biologia, ai quali hanno contributo vari premi Nobel, da Rita Levi Montalcini a Carlo Rubbia, da Steven Weinberg a Sheldon Glashow. La lista è davvero lunga, ma l’spetto più interessante è che non si tratta soltanto di semplici invitati, ma piuttosto di veri e propri amici, complici e sostenitori dell’assurda ma affascinante idea di Marotta di far diventare la filosofia mondo ed il mondo filosofia. Un pensiero complesso a prima vista, fatto sta che l’entusiasmo e l’amore per il libero pensiero di quell’uomo hanno reso L’istituto per gli Studi Filosofici di Napoli un faro di speranza per le generazioni passate e presenti.
La scomparsa di Gerardo Marotta ha lasciato un senso di perdita e di vuoto molto forte e, proprio per fare memoria di lui, l’Ateneo della Federico II di Napoli ha realizzato una serata omaggio dal carattere interdisciplinare: “Ma dai sentieri non si torna indietro”, in programma venerdì 28 aprile alle ore 20 al Centro Congressi di via Partenope dell’Università Federico II. Nel corso dell’evento è prevista la proiezione di alcune immagini, prese in prestito dalle Teche Rai, sulla vita e sul pensiero di Marotta, accompagnate anche dalla lettura di poesie ed esecuzioni di brani musicali. La serata verrà introdotta da Luigi Verolino, Presidente del Centro d’Ateneo federiciano Softel, e da Luigi de Magistris, sindaco della città di Napoli; seguiranno poi alcune testimonianze di nomi noti nel panorama culturale del meridione ma non solo, come: Domenico Ciruzzi, Presidente della Fondazione Premio Napoli, Paolo De Angelis, penalista e saggista, Marisa Tortorelli, dell’associazione Lucana Giustino Fortunato e di Edoardo Sant’Elia, scrittore e giornalista.
Mar. D’Em.