Le nuove frontiere di arte e archeologia sono nel 3D
Spopolando qua e là, la stampa 3D ha fatto centro! Ad opera dell’irachena Nora Al-Badri e del tedesco Jan Nikolai Nelles ma soprattutto del loro Microsoft Kinect, nascosto sotto una sciarpa, abbiamo a portata di link la scansione in 3D del busto esibito al Neues Museum di Berlino, rappresentante l’assoluta perfezione femminile: Nefertiti.
La scansione è stata effettuata lo scorso ottobre: i nostri compagni di avventura hanno violato le regole, o forse no? Ad oggi, a causa delle pigmentazioni colorate già fortemente danneggiate dai precedenti flash, non è possibile fotografare l’opera. Effettivamente sulla modalità di scansione nessuno “legifera”.
Scoperta e portata via dall’antico Egitto agli inizi del ‘900 dalla Compagnia Tedesca dell’Africa Orientale, è una delle maggiori attrazioni di cui gode la Germania. Opera che però, come tante altre, non riesce ad essere rivendicata dalla patria natale.
Ci si chiede allora se è moralmente lecita la motivazione di questo gesto: riportare nei paesi nativi le opere d’arte o, in mancanza, riproporre la rappresentazione identica dell’originale attraverso le nuove modalità di condivisione dei beni culturali?
È una nuova era e la risposta si trova, forse, nei più di 1000 download in un sol giorno e/o nella immediata riproduzione del busto presso l’Università Americana del Cairo.
Ann. Leg.