La sicurezza del nostro ambiente a “Come alla Corte”
Giovedì 15 marzo, al Centro Congressi federiciano di via Partenope 36, per il ciclo di incontri “Come alla Corte di Federico II – ovvero parlando e riparlando di scienza“, il Direttore de “La Repubblica”, Ottavio Ragone, intervisterà Giovanni Azzone, del Politecnico di Milano sul tema “Terrori e Sicurezza“.
L’incontro per motivi organizzativi è stato anticipato alle ore 17.30.
L’importanza della promozione della sicurezza a fronte di rischi naturali in Italia non richiede particolari sottolineature. Le caratteristiche del nostro Paese lo rendono infatti estremamente sensibile a fenomeni sismici, franosi e alluvionali: negli ultimi 70 anni, si sono registrate oltre 10.000 vittime per fenomeni idrogeologici e sismici; i danni economici nello stesso periodo sono stimati in circa 290 miliardi di euro, con una media annuale di circa 4 miliardi di euro e con valori in crescita nel tempo.
Intervenire sulla sicurezza, peraltro, non significa solo ridurre i danni di eventi futuri, ma ha anche implicazioni positive sulla competitività e sulla stessa qualità della vita nel nostro Paese:
- dal punto di vista ambientale: intervenendo sulla qualità del patrimonio edilizio, spesso datato, è possibile migliorare, contemporaneamente, la sicurezza complessiva dei sistemi urbani e le prestazioni energetiche dei singoli manufatti, riducendo le emissioni inquinanti connesse al riscaldamento e al raffrescamento;
- dal punto di vista culturale, poiché fenomeni sismici, franosi e alluvionali non distruggono solo persone e cose, ma anche parti di un patrimonio culturale unico al Mondo e non rigenerabile;
- dal punto di vista economico; si pensi, in positivo, all’effetto moltiplicatore che può essere generato su un settore strutturalmente in crisi come quello dell’edilizia da un vasto piano di interventi sul settore abitativo – a titolo esemplificativo, un intervento di miglioramento sismico limitato ai soli edifici in muratura portante, i più vulnerabili, nei 648 comuni italiani a maggiore pericolosità sismica comporterebbe un investimento nel settore edilizio di 36,8 miliardi di €, con un effetto complessivo sull’economia valutabile in circa 129 miliardi di € e, in oltre, 570.000 unità di lavoro equivalenti; ma si pensi anche, in negativo, agli impatti che la mancata percezione di sicurezza genera su un settore fondamentale come quello del turismo a valle di ogni calamità.
Affrontare questo tema in Italia richiede che si individuino soluzioni coerenti con le specificità del nostro Paese, responsabile non solo amministrativamente, ma anche culturalmente nei confronti dell’intera umanità di un patrimonio storico-culturale e paesaggisticounico; è un’esigenza che non consente di replicare in modo acritico soluzioni valide in altre parti del Mondo e che richiede interventi specifici sia rispetto a singoli edifici sia rispetto alle comunità e ai territori. E queste soluzioni devono tener conto delle specificità locali, sia dal punto di vista naturale (si pensi proprio al caso delle aree campane, dove coesistono rischi di natura differente: vulcanica, sismica e idrogeologica), sia da quello sociale (che incide sulla necessità di un intervento pubblico più accentuato).
Il seminario si propone di fornire un quadro del problema del rischio naturale e di discutere alcuni specifici interventi, sviluppati all’interno del progetto Casa Italia, promosso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, per cercare di sostenere una politica attiva di fronte al rischio naturale, stimolando il coinvolgimento diretto di cittadini e imprese e valorizzando le opportunità offerte dall’innovazione tecnologica.
L’evento sarà trasmesso in diretta streaming sul canale YouTube di Come alla Corte