La danza contemporanea è allo “Spazio Körper”

La stagione 2023 di Spazio KörperCentro Nazionale di Produzione della Danza, prosegue con il ritorno di Körperformer, rassegna di danza contemporanea a cura di Gennaro Cimmino in programma dal 5 al 10 dicembre 2023 presso la Sala Assoli di Casa del Contemporaneo (Napoli). Il progetto, storica vetrina nazionale della danza, intende essere un focus sulla regione Campania, uno spazio aperto e attento alla ricerca artistica dei giovani autori del territorio che da anni approdano sulla scena nazionale ed europea.

La rassegna mira alla creazione di una comunità mista di pubblico e artisti che possa rinnovarsi e ritrovarsi durante tutto l’anno anche nella programmazione del Centro di Produzione.

Si comincia martedì 5 dicembre con la prima assoluta di IRU, un programma composto da tre coreografie di Marco De AlteriisSensi è un lavoro d’improvvisazione dove il significato dello spazio e dell’interazione nasce in modo del tutto spontaneo; la scrittura coreografica istantanea delle due danzatrici (Anya Pozza e Veronica Piccolo) interagisce con i suoni al microfono di Marco De Alteriis. Il lavoro coreografico Narciso e il Narcisismo (con Antonio Tello) invece propone in chiave contemporanea la celebre storia del mito e del giovane cacciatore vittima del suo ego. Infine Into my Blue (con Sabrina Di Pietro, Rosaria Margarita, Claudia Pollio, Maite Rodgers), un lavoro coreografico che utilizza la danza contemporanea per mettere in scena l’eco di una violenza sessuale, facendo emergere una società egoista e menefreghista nei confronti del prossimo.

In-Canto sarà il secondo appuntamento della rassegna e andrà in scena mercoledì 6 dicembre. Dai suoni di una terra incontaminata comincia un viaggio al femminile nella terra “Madre”: uno spettacolo colmo di musica e parole sui momenti salienti della storia meridionale e sulle trasformazioni del nostro Sud. La performance di Sabrina D’Aguanno e Sonia Di Gennaro, sarà accompagnata dalla voce di Francesca Rondinella, le musiche arrangiate da Giosi Cincotti, e le linee coreografiche di Akerusia Danza.

Inner di Francesco Annarumma – previsto giovedì 7 dicembre – mette al centro della scena ogni singola parte del corpo per sentire pelle, ossa, muscoli e nervi che si contorcono per tirare fuori tutte le sensazioni consapevoli e non, tutta l’energia positiva che possediamo senza saperlo; quel sé fisico, tangibile, che include tutta la meccanica dei sentimenti del corpo diventa casa del passato, del presente e incertezza del futuro (con Luigi D’Aiello, Luigi De Stefano,Valeria Di Lorenzo, Raffaele Iorio, Monia L’Abbate, Sofia Macinanti).

Venerdì 8 dicembre invece sarà la volta di Marco Auggiero e il suo De – Generation, un progetto della compagnia Mart Company (con Francesca De Vita, Sara Lomazzo, Autilia Ranieri) suddiviso in due parti: Dark evolution, sulla visione di un futuro distopico e irreale e Lux et Umbra, sul rapporto fra l’uomo e l’oscurità. La riflessione sul domani si fa sempre più articolata e la riproduzione di una dimensione tecnologica in cui dissolvere il concetto di umanità, diventa quasi necessaria; si arriva dunque all’assenza, al vuoto, alla temuta oscurità, una condizione irreversibile da cui è possibile far emergere, tuttavia, l’essenza della vita stessa.

Ultimo appuntamento della rassegna, la prima assoluta di MDMA del coreografo napoletano Gennaro Maione, artista poliedrico molto attivo sulla scena campana che da anni collabora con il Centro di Produzione.  Dopo aver presentato il primo studio del lavoro in forma di solo durante la precedente edizione di Körperformer, MDMA debutta sullo stesso palcoscenico sabato 9 e domenica 10 dicembre, questa volta con quattro danzatrici in scena e la regia dello stesso Maione. Il progetto è un omaggio al cinema di Dario Argento, una partitura coreografica in cui il corpo dei performer attraversa tutte le forme artistiche che caratterizzano l’estetica del regista: dal carattere mansueto e selvaggio, a quello di vittima e carnefice, avvolto dal piacere fisico e fiero nella sua nudità. Sulla scena dunque un’accurata descrizione di alcune deviazioni della mente umana raccontate nei film e trasportate nella realtà contemporanea.