‘Juliet naked’ per il cineforum del CLA

Nuovo appuntamento con la XV rassegna del Cineforum in lingua originale del CLA, martedì 8 marzo 2022, alle 17.45 con ‘Juliet naked’, il film inglese del regista Jesse Peretz (anno 2018).

Annie (Rose Byrne) e Duncan (Chris O’Dowd) sono fidanzati e vivono a Sandcliff, in Inghilterra; lei lavora in un museo e lui insegna all’università. La loro non è una relazione felice: Annie subisce molte decisioni di Duncan, tra cui quella di non avere figli e alcune sue ossessioni come quella per una vecchia star del rock alternativo americano, Tucker Crowe (Ethan Hawke). Un giorno Annie scrive una recensione negativa sull’album “Juliet, Naked” di Crowe e, inaspettatamente, il cantante le risponde per ringraziarla della sua sincerità. Tra i due inizia una corrispondenza che avrà sviluppi inaspettati…

Il film di Jesse Peretz, ex bassista del gruppo punk Lemoheads, è tratto dall’omonimo romanzo del 2009 di Nick Hornby scrittore, sceneggiatoreparolie, re, critico musicale e letterario britannico. Come altri suoi best seller come, “High Fidelity” (1995) e “About a Boy” (1998), anche “Juliet, Naked” (2009) è centrato sulla musica e ne è stato realizzato un adattamento cinematografico. Nel lungometraggio Peretz riflette sul desiderio di cambiare vita e sulla ricerca di un’altra possibilità da parte dei tre protagonisti e riesce a riunire in una sola pellicola molte caratteristiche della scrittura di Nick Hornby.

La rassegna si svolge, come di consueto, al cinema Academy Astra in via Mezzocannone 109, ed è organizzata in collaborazione con il COINOR, il Goethe Institut, il Master di II livello in Drammaturgia e Cinematografia e F2 Radio Lab.

La prenotazione è obbligatoria solo per le scuole.

Per l’ammissione in sala è necessario essere in possesso di green pass rafforzato (da vaccinazione), da mostrare unitamente a un documento di identità, non avere sintomi influenzali e indossare per tutta la durata del film una mascherina Ffp2.

Prossima pellicola, martedì 15 marzo 2022, alle 17.45: “Fahim” di Pierre-François Martin-Laval (2019).

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