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Il mondo della cocaina nell’ultimo lavoro di Saviano

“La coca la sta usando chi è seduto accanto a te ora in treno e l’ha presa per svegliarsi stamattina o l’autista al volante dell’autobus che ti porta a casa”. Il rischio che si corre nel momento in cui ci si appresta a parlare di un fenomeno così imponente come il traffico di cocaina è quello di pensare che la cosa non ci riguardi da vicino, perchè magari noi non ne facciamo uso, perchè non conosciamo nessuno che l’abbia mai nemmeno provata, perchè la questione è talmente importante e complicata che ci sovrasta e non possiamo che guardarla dal basso verso l’alto.

Saviano è consapevole di questo rischio e per questo la prima cosa che fa in apertura del suo ultimo libro, ZeroZeroZero, è proprio quella di mettere in guardia il lettore sul fatto che la cocaina ci è più vicina di quanto possiamo immaginare. Insomma, se il business del narcotraffico è tra i più fruttuosi dell’era moderna, lo è proprio a causa della capillare infiltrazione della sua pregiata merce.

Ed è giusto che il lettore sappia questo, prima di cimentarsi nella lettura di un romanzo-inchiesta sul narcotraffico che ha come scenario di riferimento il mondo intero. Perchè se è vero che le radici delle piante di coca sono in Sudamerica, le loro foglie arrivano dovunque. Ed il modo in cui ci arrivano può lasciare talvolta stupefatti. Secondo uno schema a cui ormai ci ha abituati, Saviano ci parla attraverso le storie che ci racconta: i dati e le informazioni, la ricostruzione delle dinamiche del narcotraffico, tutto è filtrato attraverso le storie, talvolta incredibili ma vere, di personaggi più o meno anonimi, ma esemplari.

E tra queste, le storie di chi la cocaina la trasporta da un continente all’altro. I controlli aeroportuali più minuziosi non sono certo un ostacolo: la coca viene trasportata nei modi più geniali ed impensabili, ma anche più abietti e degradanti: ogni cavità può essere utile al trasporto di qualche grammo di cocaina, ed anche lo stesso corpo umano può essere usato come contenitore.

A sette anni dal successo planetario di Gomorra, Saviano torna il libreria con un romanzo in cui si mostra molto più convinto della propria maturità stilistica: ad una documentazione scrupolosa, quasi ossessiva (“Scrivere di cocaina è come farne uso. Vuoi sempre più notizie, più informazioni, e quelle che trovi sono succulente, non ne puoi più fare a meno”) si affianca un gusto per la narrazione che si esprime in uno stile asciutto e feroce, di grande impatto visivo. Il tutto sempre condito da quella spinta inesauribile a far conoscere ciò che non si vede o non si vuol vedere.

Fr. Ambr.

(Roberto Saviano, ZeroZeroZero,  Feltrinelli, 2013, 18 €)

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