“I Love Radio Rock”. Il magico suono della ribellione
Un film come “I Love Radio Rock” è pieno di musica fino al collo. In questo film dischi e copertine abbattono qualsiasi barriera, sia questa mentale, fisica, burocratica o politica.
La pellicola dà nuovo lustro all’esplosività di quel movimento anni ’60/’70 di cui le nostre generazioni si ritrovano ad essere i discendenti nostalgici.
I Love Radio Rock (2009) è una commedia brillante e commuovente diretta da Richard Curtis, ambientata nella Swinging London degli anni ’60 su una radio-nave pirata piena zeppa di artisti che si oppongono alle restrizioni imposte dal governo inglese, il quale trasmetteva nelle radio “di stato” soltanto pochi minuti di musica leggera.
Dj, fonici, artisti, speaker colorano di imprevedibilità la vita di Carl, il figlioccio di Quentin (capitano della radio), approdato sulla nave per “punizione”. Le sue prime esperienze adolescenziali (come quella con Marienne) sono guidate dalle amicizie costruite con i vari personaggi della radio, come l’allegro Simon, il “Dottor” Dave e il silenzioso Bob.
I suoi occhi assistono alle gesta e alla rivalità tra i due più grandi speaker del momento: Il Conte (Philip Seymour Hoffman) e Gavin (Rhys Ifans). Un duello all’ultima nota che si conclude con la vittoria della musica e della complicità che essa crea nelle persone.
ll risultato di questa vittoria viene tutto scaraventato contro le politiche del proibizionismo dell’Inghilterra degli anni ’70, intrise della politica del “non devi” in un contesto che ribolliva di nuove ideologie e sonorità.
Cris P.