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Esperimento Endevour. L'italia nello spazio


Shuttle Endevour è il nome dell’esperimento a cui ha partecipato l’Università Federico II il 2 maggio. L’evento si è tenuto presso un luogo speciale: il “Kennedy Space Center” di Cape Canaveral in Florida.

Dopo cinquant’anni dal volo di Gagarin e dopo trenta anni fa, quello dello Shuttle per la prima volta nella storia, sono stati mandati sulla ISS due scienziati Italiani: Roberto Vittori ha raggiunto Paolo Nespoli in piattaforma già da dicembre!

E non è tutto: Vittori ha portato con se alcuni strumenti e documenti estremamente importanti.

Si tratta di un potente “cacciatore” di antimateria, l’AMS; sei payload italiani di DAMA, il programma parziale ASI; tredici esperimenti sviluppati da scientifici e industriali nazionali e in particolare, l’HiDOSE realizzato presso il Laboratorio di Radioattività del Dipartimento di Scienze Fisiche dell’Ateneo Federico II di Napoli coordinato dalla ricercatrice, dott.ssa Maria Gabriella Pugliese.

“Stimare l’esposizione degli astronauti alla radiazione cosmica galattica”, questo è lo scopo principale dell’esperimento che mira ad analizzare i rischi cui sono soggetti gli equipaggi fuori atmosfera terrestre.

Partecipare a questa “mission” ha rappresentato un ulteriore tentativo per ottenere importanti dati radio-protezionistici.

Insomma, un valore aggiunto al nostro paese.

Giorgio Napolitano il 7 gennaioconsegnò personalmente una bandiera a Roberta Vittori, la stessa che l’astronauta ha portato con se fuori orbita.

A. C.

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