Un “google dantesco” in grado di rintracciare su base stilistica i manoscritti illustrati della Divina Commedia, lo “storytelling” adottato come terapia contro guerre e disastri naturali nel Regno di Napoli, e ancora la trasformazione del romanzo familiare nel nuovo millennio, la nascita della “filosofia scientifica”, i contagi linguistici degli italiani nel Regno Unito e gli effetti della medicina narrativa sulle donne colpite da tumore al seno. Sono solo alcuni dei progetti condotti dai ricercatori del Dipartimento di Scienze Umane della Federico II di Napoli grazie ai programmi SIR (Scientifc Indipendence of young Researchers) promossi dal Miur e STAR (Sostegno Territoriale alle Attività di Ricerca) promossi dalla Compagnia di San Paolo e dall’Istituto Banco di Napoli – Fondazione in convenzione con la Federico II.
Per motivare e aiutare nuove generazioni di studiosi in cerca di fondi per sostenere il proprio progetto, dieci ricercatori e giovani docenti del Dipartimento di Studi Umanistici spiegano la loro esperienza di successo.
“Stiamo formando nuove generazioni di studiosi, sempre più consapevoli del proprio ruolo in una società complessa” sottolinea Edoardo Massimilla, direttore del Dipartimento di Studi Umanistici della Federico II.
Scegliere di dedicarsi alla ricerca non è semplice, ma spesso si sottovalutano le tante opportunità offerte dai bandi di ricerca altamente competitivi. Questi ragazzi mostrano che fare squadra è il modo modo migliore per affrontare le sfide e le insidie che oggi sono connesse, in Italia e in Europa, alla valutazione dei progetti di ricerca e della ricerca in genere“.
Attivi da alcuni anni, i programmi SIR e STAR dotano i giovani ricercatori di risorse finanziare adatte a sostenere l’avvio di un proprio gruppo di ricerca in modo da ottenere rilevanti risultati scientifici e produrre, a loro volta, ulteriori progetti da sottomettere a bandi di finanziamento competitivi internazionali (per esempio ERC, H2020, Erasmus+).
I finanziamenti vanno ai team di ricerca (con diverse tipologia di contratti a seconda del ruolo svolto dai singoli: contratti a tempo determinato, borse di ricerca, assegni di ricerca, ecc). L’ammontare dei finanziamenti è di 120mila euro per 2 anni (Programma STAR), e di circa 150 mila euro per 3 anni (Programma SIR).
Negli ultimi tre anni sono stati appunto dieci i ricercatori appartenenti a tutte le sezioni del DSU a superare le selezioni altamente competitive dei programmi SIR e STAR e saranno proprio loro a raccontare nel corso della giornata le varie tappe della loro esperienza (ideazione ed elaborazione del progetto, selezione, avvio e gestione delle attività pianificate, rendicontazione finale) al fine di informare e motivare coloro che potrebbero seguire il loro medesimo percorso.
Tra i progetti finanziati anche la creazione del più esaustivo archivio digitale di antichi manoscritti illustrati della Commedia di Dante. Si tratta di lluminated Dante Project (IDP), coordinato da Gennaro Ferrante, un motore di ricerca associato a un database interrogabile su base codicologica, paleografica, stilistica e iconografica. Il progetto, nato in un contesto di studio dell’esegesi del poema dantesco anche attraverso l’apparato illustrativo, si propone di fornire su un dominio web dell’Università “Federico II” di Napoli l’accesso gratuito alla riproduzione integrale e ad alta risoluzione di un corpus di circa 300 codici miniati della Commedia, nonché la possibilità di confrontare e studiare le illustrazioni attraverso un articolato database chiamato appunto IDP.
A ottenere i fondi del programma Star anche Chiara De Caprio con Disaster Texts nel Regno di Napoli: progetto si è posto l’obiettivo generale di contribuire ad una ricostruzione storica delle modalità di narrazione dei disastri nel Regno di Napoli tra tardo Medioevo ed Età Moderna. In tal modo, si è ambito a comprendere attraverso quali “risorse culturali” il Regno di Napoli abbia affrontato e gestito gli effetti, materiali e morali, di eventi disastrosi.
Questi i dieci progetti finanziati dai programmi Star e Sir:
1) Elisabetta Abignente: The Family Novel
Il progetto The Family Novel indaga le caratteristiche formali e i principali sviluppi del romanzo familiare nella letteratura della seconda metà del Novecento (1950-2010) di area europea e americana. Obiettivo del progetto è la costruzione un nuovo modello per lo studio di questo specifico sottogenere romanzesco, partendo dall’ipotesi che il mutamento di modelli familiari che si è prodotto negli ultimi decenni abbia dato vita anche a nuove forme di finzione nelle quali narrare la storia familiare.
2) Domenico Cecere: Disasters, Communication and Politics in South-Western Europe
Il progetto Disasters, Communication and Politics in South-Western Europe indaga le connessioni tra la circolazione di notizie di eventi naturali estremi, l’elaborazione e l’uso di memorie individuali e collettive di tali eventi e lo sviluppo di politiche di gestione dell’emergenza e di ricostruzione. L’indagine prende in esame quattro territori appartenenti alla Monarchia ispanica tra XVI e XVIII secolo, considerandoli come spazi di circolazione e condivisione di informazioni, esperienze, saperi e pratiche di governo. Grazie all’incrocio di diverse prospettive disciplinari – dalla storia sociale e culturale alla critica testuale, dall’antropologia all’ecologia storica – il progetto ambisce ad ampliare le nostre conoscenze sui modi in cui determinate letture dei disastri naturali influirono sulle relazioni sociali e sulle strutture di potere nelle società europee di antico regime.
3) Chiara De Caprio: Disaster Texts nel Regno di Napoli
Disaster Texts. Literacy, Cultural Identity, Coping Strategies in Southern Italy between the Late Medieval and Early Modern Period è stato un progetto di ricerca biennale (2014-2016) finanziato dall’Università di Napoli Federico II e dalla Compagnia di San Paolo nell’ambito del programma STAR Linea 1 – 2013.
Il progetto si è posto l’obiettivo generale di contribuire ad una ricostruzione storica delle modalità di narrazione dei disastri nel Regno di Napoli tra tardo Medioevo ed Età Moderna. In tal modo, si è ambito a comprendere attraverso quali “risorse culturali” il Regno di Napoli abbia affrontato e gestito gli effetti, materiali e morali, di eventi disastrosi. Nel raggiungere i suoi obiettivi Disaster Texts ha inteso fornire conoscenze e strumenti per l’analisi della rappresentazione narrativa dei disastri. Il progetto è stato coordinato da Chiara De Caprio ed è stato condotto da un gruppo di ricerca composto da italianisti e ispanisti, storici dell’età medievale e moderna, filologi e storici della lingua italiana afferenti in gran parte al Dipartimento di Studi Umanistici della Federico II.
4) Margherita Di Salvo: “TRANS-IT UK. Transnational migrations: the case of Italians in the UK”Il progetto “TRANS-IT UK. Transnational migrations: the case of Italians in the UK” analizza le dinamiche del contatto linguistico e culturale dei migranti italiani in Inghilterra e dei rientrati nelle zone dell’esodo, con il duplice obiettivo di descrivere, secondo un’impostazione sociolinguistica, la perdita e il mantenimento dell’italiano, e di individuare specifiche politiche linguistiche per gli italiani in Inghilterra all’epoca della Brexit.
5) Gennaro Ferrante: Illuminated Dante Project (IDP)
Illuminated Dante Project (IDP) punta a creare il più esaustivo archivio digitale di antichi manoscritti illustrati della Commedia di Dante (XIV e XV secolo) associato a un database interrogabile su base codicologica, paleografica, stilistica e iconografica. Il progetto, nato in un contesto di studio dell’esegesi del poema dantesco anche attraverso l’apparato illustrativo, si propone di fornire su un dominio web dell’Università “Federico II” di Napoli l’accesso gratuito alla riproduzione integrale e ad alta risoluzione di un corpus di circa 300 codici miniati della Commedia, nonché la possibilità di confrontare e studiare le illustrazioni attraverso un articolato database chiamato appunto IDP
6) Paolo Greco: Linguistic facts and cultural history
L’arco cronologico compreso tra il XIII e il XV secolo è di cruciale importanza per la storia linguistica e culturale italiana. Questo periodo va infatti dallo sviluppo di una vera e propria produzione letteraria in varietà italo-romanze, fino alla nascita dell’Umanesimo. L’obiettivo principale del progetto è quello di fornire uno studio articolato di alcune strutture sintattiche e testuali in un ampio corpus di testi latini ed italo-romanzi, al fine di evidenziare le traiettorie dell’influenza dei diversi modelli latini sullo sviluppo della sintassi italo-romanza in due distinte fasi della storia culturale italiana.
7) Maria Luisa Martino: Impronte
L’insorgenza di un tumore al seno in età precoce si configura come un’esperienza traumatica che rischia di destabilizzare la qualità della vita delle donne anche a distanza di anni dal termine delle cure. IMPRONTE vuole riempire innovativamente un gap scientifico studiando la narrazione, e gli indicatori dei processi di meaning-making da essa mediati, come dispositivo che promuove un processo di elaborazione diacronico all’iter della malattia e delle cure. Tale ricerca condurrà alla costruzione di una mappa del flusso diacronico di funzionamento del processo di elaborazione narrativa dell’esperienza (Diachronic flow of Illness Narrative Elaboration Markers – DINEM).
8) Rocco Palermo: RiFORMa
Il progetto RiFORMa (Rivers and Frontiers of the Roman Empire Mapping Project) esplora la complessità ambientale e sociale delle aree di frontiera fluviali dell’impero Romano. La ricerca si basa sulla mappatura di tre aree studio: Reno, Danubio e Eufrate/Tigri. L’indagine si pone l’obiettivo di analizzare le dinamiche insediative, il controllo politico-militare e l’impatto economico di Roma in precise zone periferiche dell’impero, con particolare riferimento al paesaggio archeologico, all’ecologia e alle interazioni culturali.
9) Chiara Russo Krauss: “Scientific philosophy: Avenarius, Petzoldt and the Berlin Group”
“Scientific philosophy: Avenarius, Petzoldt and the Berlin Group” si propone di ricostruire i legami tra l’Empiriocriticismo e il Neopositivismo, percorrendo una strada meno conosciuta rispetto a quella che lega Ernst Mach e il Circolo di Vienna. Lo scopo è seguire il modificarsi del progetto di costruzione di una “filosofia scientifica” da Avenarius al gruppo di studiosi noto come “Berlin Group”, usando come tramite Joseph Petzoldt, che fu allievo del primo e fondatore della Società per la Filosofia Scientifica attorno a cui si sviluppò il secondo.
10) Oriana Scarpati: PICAS
Il progetto PICAS (Cultural Networks between the Mediterranean and the Atlantic. Language, Society, Identity across Three Centuries of Mexican Colonialism from the Pignatelli Aragona Cortés Archive in Naples) intende fornire un’edizione filologica e una descrizione linguistica e storica del prezioso nucleo, sostanzialmente inesplorato, dei documenti dei secoli XVI, XVII, XVIII relativi ai possedimenti in Messico della famiglia Pignatelli Aragona Cortés conservato all’Archivio di Stato di Napoli. Tutto il materiale studiato sarà di volta in volta pubblicato e reso disponibile alla comunità scientifica sul PICAS database.