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“AEquus Phartenopensis”. Il cavallo Carafa sulla scalinata del Mann

È stata inaugurata ieri la testa di cavallo Carafa di Donatello dipinta sulla scalinata laterale del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, in concomitanza del Festival “Muse al Museo” (19-25 Aprile).

David Diavù Vecchiato – autore dell’opera – ha voluto fortemente quest’opera perché, dice, così è Napoli: libera e indomabile e questo non è a caso il simbolo di Napoli. L’opera “AEquus Phartenopensis” è stata realizzata in soli quattro giorni con pittura al quarzo removibile in totale rispetto della scalinata monumentale. Per riuscirci l’artista ha colorato solo l’alzata dei gradini, lasciandone la battuta assolutamente calpestabile.

Si crea così un gioco per il quale se ci si mette a guardare la scala da un lato, l’imponente “Testa di Cavallo” non si vede, spostandosi un po’ più in là, invece, compare come per magia in tutta la sua ferocia. Sembra che voglia invitare tutti ad entrare nel Museo senza perdere tempo.

Sarà parte integrante della collezione del Museo solo in via temporanea ma anticipa ciò che il visitatore vedrà all’interno, eliminando il divario dentro/fuori il Museo.

Con l’inaugurazione dell’opera di Diavù si è aperto il Festival Muse al Museo, così come ha spiegato Paolo Giulierini, direttore del Museo Archeologico Nazionale di Napoli: il Festival Mann/ Muse al Museo è il primo Festival internazionale che si svolge in un Museo e che tocca tutte le arti contemporanee: Letteratura, musica, teatro, danza, scienze, arte, cinema, fumetti e nuove tecnologie con oltre 50 ospiti da tutto il mondo. Dalla mattina a notte fonda il Museo si illumina di cultura offrendo ai visitatori grandi emozioni e grandi nomi, da Ray Wilson a Niccolò Fabi, da Ferzan Ozpetek a Giorgio Pasotti, fino al 25 aprile.

Fra. And.

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