Totò laureato. La cerimonia alla Federico II tra emozione e risate

“A Napoli c’era e c’è ancora il concetto di consolazione; si dice ‘ci siamo consolati’ quando si vede una cosa bella. Totò ha il grande merito di averci consolato dopo il dramma della Seconda guerra mondiale; ha interpretato, come nessun altro, la fraternità sopraggiunta dopo l’odio.” Così ha esordito Renzo Arbore durante la cerimonia di consegna della laurea ad honorem in Discipline dello Spettacolo al principe della risata, conferita dall’Università Federico II di Napoli alla memoria su proposta dello stesso cantautore foggiano.

Citando Ettore Scola, prima aveva preso la parola per un’attenta e scrupolosa “laudatio” il docente di Letteratura Italiana Matteo Palumbo: “Totò è un comico che non se ne fa nulla del copione, ed è al di fuori di ogni comicità, perché nella sua originalità ha saputo travolgere con la fantasia le norme e la coesione.”

Raramente ammirato dalla critica durante la sua lunga carriera, “è stato onorato e apprezzato soltanto dalla sua morte dopo che in vita i radical-chic non lo avevano fatto” ha detto il presidente Vincenzo De Luca.

“Oggi gli viene restituita un po’ di quella gioia che da cinquant’anni lui regala a noi. Certamente questa ‘laura’, come avrebbe detto lui, sarebbe stata una rivincita contro le sue personali insicurezze”. Parole queste ultime della nipote del Principe de Curtis, Elena, visibilmente emozionata durante l’intera cerimonia. E con un dolce sorriso ha proseguito affermando: “Nonno avrebbe detto ‘alla faccia del bicarbonato di sodio!'”

Presente anche il Ministro per i Beni Culturali Dario Franceschini, che ha speso parole di grande ammirazione nei confronti di Totò e si è detto “innamorato del principe della risata”.

Gio. Mar. Amu.