Poe contro Valery a “Strane Coppie”

Uno contro l’altro, come di consueto. Per incontrarsi e scontrarsi, e chissà che ne verrà fuori. Del resto sono “Strane Coppie”.

Nuovo appuntamento venerdì 17, della rassegna a cura di Antonella Cilento, che alle 18, al Museo Diocesano, Chiesa di Donnaregina Nuova, metterà faccia a faccia Edgar Allan Poe e Paul Valery. Un incontro dal titolo “Il mito e il vero”, dove Stefano Benni e Valerio Magrelli discuteranno dei “Racconti del grottesco e dell’arabescodi Poe e “Il cimitero marino” di Valery.

E come sempre, ad accrescere il viaggio nelle suggestioni dei due autori, contribuiranno anche il montaggio cinematografico d’autore e l’intervento di Valerio Caprara, il light work con un’installazione a cura di Iole Cilento e Teresa Dell’Aversana.

I lettori di ogni epoca hanno amato (e sono rimasti inquietati dai suoi racconti) Edgar Allan Poe: le paure più profonde, le incertezze, il perturbante di freudiana memoria, che il maestro della psicanalisi traeva da Hoffmann, hanno in lui una declinazione moderna e americana, che però ancora tanto dialoga con l’Europa. Del resto, persino nei Simpson le citazioni di Poe abbondano e il cinema lo ha adattato in ogni possibile modo, come ci racconterà Valerio Caprara. Beaudelaire lo amò, riconoscendo nel giovane bostoniano temi che gli erano senza dubbio cari e anche analogie familiari, biografiche.

Paul Valery, quasi un secolo dopo, ne rimase influenzato. Da uno dei suoi saggi, non meno brillanti dei racconti o della poesia, Eureka, Valery trasse ispirazione intorno al tema del Mito e della Verità, ridisegnando la creazione e il compito del poeta.

Due vite in apparenza assai diverse: Poe morto appena quarantenne, alcolizzato, assillato dal demone del gioco, sposato con una cugina nemmeno quattordicenne, in perenne fuga da sé e dal mondo, ossessionato dalla scrittura e dalla povertà; Valery longevo, nato nel sud della Francia in una famiglia di funzionari, di madre genovese, e a sua volta funzionario pubblico per tutta la vita, in perenne crisi spirituale, la poesia praticata come un segreto, nonostante i prestigiosi riconoscimenti pubblici. Ma un tormento comune insegue i nostri classici di oggi, l’attesa di un assoluto, una tensione alla perfezione e all’indicibile, al mistero della parola.

A raccontarli per noi due scrittori amatissimi: Stefano Benni, che a Poe ha dedicato spettacoli e letture, da decenni uno degli autori italiani più seguiti e letti, scrittore, giornalista, sceneggiatore, poeta e drammaturgo; e Valerio Magrelli, poeta e critico finissimo, accademico, fra le voci contemporanee più raffinate, che a Valery ha dedicato riflessioni e scritti.

Una coppia specialissima e attesa, ambientata in un luogo sacro e magico, come la Chiesa di Donnaregina Nuova, sede del Museo Diocesano.

Valerio Caprara, fra i più noti critici cinematografici italiani, inviterà il pubblico ad un attraversamento cinematografico dei classici narrati (incluso il recente “Nessuno mi troverà”, docu-film di Egidio Eronico, che illumina nuovi aspetti della vicenda Majorana molti dei quali legati a Napoli), mentre Iole CilentoTeresa Dell’Aversanaesporranno un’opera di luce (“light work”) ispirata ai temi dell’incontro.

A condurre, come ogni anno, Antonella Cilento, ideatrice e organizzatrice con Lalineascritta e il suo staff della manifestazione.

Per informazioni: www.lalineascritta.it