Philip Roth, la vita di uno scrittore alla Fetrinelli

Il 22 maggio 2018 se n’è andato un grande scrittore dei nostri tempi, l’autore de “Il Lamento di Portnoy” e “Pastorale americana”. Penna dissacrante e segno indelebile di eccellenza nell’ambito letterario americano e mondiale. Parliamo di Philip Roth, considerato tra i più importanti romanzieri ebrei di lingua inglese.

Ad un mese dalla morte del grande scrittore americano, la Feltrinelli di Piazza dei Martiri propone venerdì 22 giugno alle ore 18 la proiezione integrale di “Philip Roth. Una storia americana” (Feltrinelli Real Cinema) di William Karel e Livia Manera: l’intervista in cui lo scrittore decide di concedersi alla macchina da presa per un’ultima, profonda riflessione sulla sua carriera e la sua vita.

Roth è nato a Newark, nel New Jersey, il 19 marzo del 1933. Si è laureato alla Bucknell University, e ha preso il master alla Chicago University, in letteratura anglosassone.

Un cantore dell’America contemporanea e delle sue contraddizioni, forse con un unico neo, ovviamente non dipendente da lui: quel Nobel per la letteratura mai assegnato.

Forse a detta di molti la sua più grande opera è “Pastorale Americana”, per cui ha vinto il Premio Pulitzer nel 1998.