L’eterna gioventù dei “Goonies” trentatré anni dopo

Le voci oramai si rincorrono da tempo: un sequel dei “Goonies” si farà, è solo questione di tempo.

A dare risposta e speranza ai fan ci ha pensato Sean Astin in un’intervista di qualche anno fa al sito The Huffington Post. “Sono convinto che il sequel troverà una sua collocazione e un suo tempo, forte del fatto che Steven Spielberg è fortemente intenzionato a realizzare questo progetto!”.

Astin, era l’interprete di Mikey Walsh, uno dei fantastici quattro della banda di ragazzini protagonista delle avventure narrate nella pellicola cult diretta da Richard Donner, uscita nelle sale il 7 giugno 1985, esattamente 33 anni fa.

La sceneggiatura di Chris Columbus fu ricavata dal soggetto proprio di Spielberg, che fu anche produttore poi della pellicola.

Il nome del film deriva da un gruppo di quattro ragazzi, cresciuti in un quartiere di Astoria in Oregon, chiamato “Goon Docks”; e proprio dal nome del loro quartiere, i ragazzi si fanno chiamare ‘Goonies’, che nello slang americano, goony vuol dire anche “sfigato” .

La banda di ragazzini sfigati più famosa del cinema, e vere e proprie icone negli anni ’80, tornerà sul grande schermo?

Lo sperano in molti e si vocifera anche la nascita di una serie animata dove si racconteranno le avventure alla ricerca di Willy l’Orbo!

Willy l’Orbo è il pirata la cui nave e tesoro sono stati trovati dai Goonies e la caccia a questo tesoro nascosto è al centro della loro avventura!

Nel corso del 2007, Warner Bros infatti stava lavorando all’idea di una serie animata che avrebbe seguito le avventure dei residenti di Goondock pochi giorni dopo il termine del primo film.

Per adesso ancora nulla di fatto, ma ci saranno sicuramente sviluppi nei prossimi mesi.

I Goonies”, non bisogna dimenticarsi, è stato anche un clamoroso successo commerciale all’epoca, tra gadget, magliette e videogiochi a tema.

Quest’ultimo si chiamava “I Goonies II”, uscito nel 1987, solo una coincidenza? Sarà l’unico seguito della pellicola mai prodotto. I cinefili più incalliti sperano di no e che questo non sia un “tracobetto d’internet come avrebbe detto il personaggio di Richard “Data” Wang nel film di Donner.