“Io prima di te”. Vita, amore e morte nel film tratto da Jojo Moyes

Di accanimento terapeutico e di eutanasia – temi necessari e sempre di strettissima attualità – racconta la scrittrice Jojo Moyes nel suo libro “Io prima di te”, da cui nel 2016 è stato tratto un omonimo film, con Emilia Clarke e Sam Claflin.

Il bello e ricco Will è vittima di un incidente che gli impedisce l’utilizzo delle gambe e della maggior parte del corpo e lo costringe su una sedia a rotelle; necessita ora di una persona che lo assista quotidianamente. Troverà aiuto e conforto nella radiosità della giovane Lou, da poco licenziata dal bar di un piccolo paese dell’Inghilterra, in situazioni stranamente comiche.

Lou è una Bridget Jones: è solare, è semplice ma in gamba, ama la moda e l’arte; convive con le difficoltà economiche della famiglia e con un fidanzato non adatto all’acume che le è proprio.

E decide di donare se stessa a Will. Porta magia nella vita del giovane che tuttavia ha già stabilito il momento della sua fine; e fermamente deciso resterà anche dopo gli ultimi sei mesi promessi alla sua famiglia.

“Non posso lasciarglielo fare”, ripete Lou quando scopre dell’ultimo viaggio del giovane verso una clinica in Svizzera.

A suo modo tuttavia continuerà a esistere e a lasciare un ricordo di sé al momento della sua fine: stabilisce un testamento dove lascia una cospicua somma di denaro a Lou, insieme con l’invito ad “espandere i suoi orizzonti”, così da poterle permettere l’iscrizione all’Accademia della Moda di Parigi che da sempre sognava.

Gio. Mar. Amu.