Inaugurazione dell’Anno Accademico al Polo Universitario Penitenziario

Si terrà lunedì 8 novembre 2021 l’inaugurazione dell’Anno Accademico 2021-2022 del Polo Universitario Penitenziario della Federico II – PUP. La cerimonia si terrà alle 11 nel Centro Penitenziario Pasquale Mandato di Secondigliano, sede del Polo campano. È il quarto anno dalla sua istituzione.

Nel corso della cerimonia sarà anche firmata la convenzione tra l’Università degli Studi di Napoli Federico II, il Dipartimento di Farmacia, il Tribunale di Sorveglianza di Napoli, l’ASL NA1 e il Provveditorato Amministrazione Penitenziaria Campania, per l’attivazione del primo tirocinio interno per gli studenti del Corso di Laurea in Scienze erboristiche, che si svolgerà nella farmacia dell’Istituto.

Il Polo Universitario Penitenziario della Federico II conta oggi circa 100 studenti, divisi in 8 corsi di studio.  È ubicato nel Centro Penitenziario di Secondigliano, dove sono state destinate agli studenti detenuti due sezionila sezione Ionio per i detenuti in regime di alta sicurezza e la Mediterraneo per quelli di media sicurezza. All’interno delle sezioni gli studenti hanno un regime diverso, hanno le celle aperte tutto il giorno, spazi per lo studio, per le lezioni, per l’incontro con professori e tutor.

7 sono i Dipartimenti federiciani coinvolti, più di 100 a semestre i docenti che vi insegnano e 26 i tutor tra studenti e dottorandi impegnati nel progetto.

Agli studenti del Polo sono garantite lezioni, seminari, orientamento per la preparazione degli esami, assistenza alla preparazione delle tesi di laurea, e naturalmente lo svolgimento degli esami e delle sessioni di laurea.

È il primo polo universitario penitenziario del Meridione d’Italia, nato da un importante lavoro di collaborazione tra l’Università degli Studi di Napoli Federico II e il Provveditorato dell’Amministrazione Penitenziaria della Campania.

È una iniziativa molto importante per l’affermazione e la concretizzazione del diritto allo studio di persone in regime di restrizione della libertà personale nel solco di una concezione della pena rieducativa, come recita l’art. 27 della nostra Costituzione che mette insieme l’istanza personalistica cioè il principio di umanità, con l’istanza solidaristica cioè il principio rieducativo.

Lo dimostrano la partecipazione, l’impegno e i risultati ottenuti dagli studenti in regime di restrizione nei 3 anni accademici trascorsi dalla sua istituzione.