Il futuro dell’archiviazione dei dati digitali

L’utilizzo sempre maggiore di internet in tutte le attività della nostra vita, ha richiesto la necessità di trovare un modo per archiviare in sicurezza i dati rilasciati dagli utenti.

I colossi americani come Microsoft e Google già da tempo si sono attivati per ricercare delle soluzioni.

Il futuro dell’archiviazione dei dati su internet potrebbe essere il DNA. Microsoft, per scopi di ricerca, ha acquistato dieci milioni di basi di DNA (oligonucleotidi) da Twist Bioscience, azienda di San Francisco.

Nel DNA è possibile memorizzare un ingente numero di informazioni (un grammo può contenere un trilione di gigabyte, cioè uno zettabyte).

Ma la qualità maggiore per questo innovativo sistema di archiviazione è il difficile deterioramento dei dati.

Le informazioni restano in perfetto stato fino a 2000 anni (secondo l’American Chemical Society). Doug Carmean, Microsoft partner architect, ha dichiarato che nella prima fase del test con Twist si è comprovato che è possibile codificare e recuperare il 100% dei dati digitali dal DNA sintetico.

Dalle ultime dichiarazioni citate è possibile constatare che siamo ancora lontani dall’avere un prodotto finito e utilizzabile ma le speranze sono ben riposte.

Emil. Ferr