“Forme segni e volumi immaginari” di Antonio Dentale

Sarà alla biblioteca di Architettura fino al 31 gennaio la mostra di Antonio Dentale, celebre architetto napoletano, che si è dedicato per anni anche alla pittura. Il suo percorso artistico inizia verso la fine degli anni Sessanta, trasportato dalla vitale atmosfera cittadina di quegli anni, per poi interrompersi per volontà dell’artista che si dedicherà esclusivamente all’architettura.

Questo non vuol dire che Dentale si sia allontanato dalla sua natura di artista, anzi. In questi anni ha sperimentato nuovi percorsi e ha percepito l’arte scaturita dal vissuto produttivo e sociale. E oggi ce la restituisce nei suoi ultimi lavori.

Nella pittura di Dentale si manifesta una sorta di “vitalismo”, così l’ha definito il professore Luigi Caramiello, un significato alto dell’arte che si impegna a diventare momento di formazione.

Suggestioni astratte kandinskyiane ci riportano nel concreto della quotidianità quando notiamo che le forme fissate nei suoi quadri non sono altro che rimandi alla nostre realtà.
Le piramidi da lui disegnate, inserite in contesti architettonici irreali, lasciano trapelare l’estro creativo dell’architetto nella riformulazione degli habitat e degli spazi. Ma rimandano anche agli altoforni della realtà industriale e alla caldera dei vulcani, simboli di un’inquietudine persistente nelle memorie dell’immaginario napoletano.

La piramide, presente quasi in tutti i suoi quadri, è continuità simbolica superata solo dalla forza dei suoi cromatismi che si fondono in un ideale autentico di armonia, vero messaggio della sua pittura.

(L. S.)