È ancora tempo per l’uomo? Alla Federico II il Cardinale Ravasi

Homo sum. Molteplicità dei saperi e unicità dei fini‘ è il tema dell’incontro che vedrà protagonisti, il Cardinale Ravasi e i rettori emeriti Trombetti della Federico II di Napoli e Dionigi dell’Alma Mater Studiorum di Bologna.

L’appuntamento è per mercoledì 6 febbraio 2019 alle 9.30 nell’Aula Magna Storica dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, in corso Umberto I, 40.

Introdurrà l’incontro Gaetano Manfredi, Rettore della Federico II.

Il Cardinale Gianfranco Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura interverrà sul tema ‘Adamo, dove sei?’Guido Trombetti, Rettore Emerito dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, discuterà sull’interrogativo ‘Scienziato, ma come passi il tuo tempo?’ Ivano Dionigi, Rettore Emerito Alma Mater Studiorum dell’Università di Bologna, discetterà su ‘Dove sono finiti gli umanisti?’.

A proposito del suo intervento, dal titolo “Adamo, dove sei?”, il Card. Ravasi, commenta appunto:

«“Il Signore Dio chiamò l’uomo e gli disse: dove sei?” (Genesi 3,9), è la prima domanda posta in quel grande codice della nostra cultura, la Bibbia. L’interpellato, qui, è “ha-’adam”, vocabolo ebraico con l’articolo: non un nome proprio, Adamo, ma la rappresentazione dell’Uomo e dell’umanità intera, nella sua complessità, nella sua grandezza, nella sua tragicità. L’interrogativo, affidato a una sola parola ebraica – ’ajjekkah, “dove sei?” – non racchiude certo una collocazione geografica, ma una condizione esistenziale, che è alla radice della vicenda umana di tutti i tempi e di tutte le ere.

In quest’epoca di mutazioni antropologiche e profondi cambiamenti sociali e culturali il quesito biblico risuona forte nella sua intatta attualità. Di fronte alle nuove frontiere della genetica e delle neuroscienze, dell’intelligenza artificiale, del transumanesimo dei cyborg e dell’infosfera, è quanto mai necessario rinnovare l’atteggiamento della ricerca e dell’interrogazione sapiente; solo una condotta transdisciplinare – un connubio dialogico tra humanities e scienza, tra storia e tecnica, tra presente e passato – permetterà di ritornare a una risposta sull’essere e l’esistere dell’umanità.»

Su “Dove sono finiti gli umanisti? rifletterà invece il Prof. Dionigi, perché «mentre il sapere scientifico-tecnologico corre speditamente e celebra quotidianamente i suoi trionfi, incurante di ogni télos e di ogni diàlogos, quello umanistico appare in affanno, tenue, se non residuale. Questo sonno della ragione rischia di costarci caro.»

E «per rispondere alla domanda semiseria “Scienziato, come passi il tempo?” – anticipa il Prof. Trombetti a proposito del suo intervento – occorre cominciare con il rispondere alla domanda seria: “che cos’è la scienza?”». Molte, senz’altro, le risposte possibili, che saranno in parte svelate proprio durante l’incontro.

L’ingresso è libero, fino ad esaurimento posti.