Come il futuro cambierà il nostro modo di abitare e costruire

C’era una volta… Un momento, ricominciamo!

Ci sarà un giorno, nel 2045, una città futura dove noi saremo gestori di comandi vocali. La vita domestica e/o lavorativa si scandirà attraverso questi ultimi, ma non solo! Secondo Ian Pearson infatti, in futuro, saremo sempre più legati alle tecnologie anche nella scelta dei materiali da costruzione. Arriveremo ad abitare in “città verticali”, palazzi molto alti per un maggior numero di persone, caratterizzati dall’ uso di grafene, schiuma di carbonio, cemento trasparente e altri materiali superleggeri e ultraresistenti.

Vernici fotovoltaiche domineranno gli esterni, le quali ci porteranno a dire addio a lavatrici notturne, ad abiti stropicciati e a tutti quegli accorgimenti in vista del risparmio energetico.

Sarà il sistema casa, attraverso dei sensori, ad accorgersi della nostra presenza nelle stanze e a calcolare, ad esempio, la temperatura a seconda dei bisogni individuali.

Le auto private saranno una rarità, sorpassate da auto elettriche a zero emissioni alimentate dalla strada stessa, attraverso sistemi ad induzione.

Le finestre perderanno i soliti scenari: il parcheggio, la strada o il giardino del vicino; bensì, saranno rinnovate continuamente attraverso i panorami più sognati. Sempre più simili a schermi ad alta risoluzione!

I nuovi edifici non mirano più ad essere autosufficienti, lo saranno!

A tratti affascinante a tratti agghiacciante, questa ipotesi resterà tale? Non ci resta che prendere appuntamento con Ian Pearson tra trent’anni!

Ann. Leg.