“Citizen Kane”, il film capolavoro di Welles all’Astra

Cinema, mon amour torna con l’appuntamento de Mercoledì dei classici presso il Cinema Academy Astra.

Mercoledì 2 maggio alle ore 14 un capolavoro assoluto come “Quarto potere (Citizen Kane)” , pellicola del 1941 scritta, diretta e interpretata da Orson Welles.

Il programma è orchestrato in maniera tale che si dia la possibilità allo spettatore di conoscere tanti capolavori della storia del cinema, introdotti da docenti e esperti.

Infatti la proiezione sarà introdotta da Roberto D’Avascio dell’Università Orientale di Napoli e di ArciMovie

Tutta la rassegna rende possibile rivedere capolavori assoluti della settima arte; il primo appuntamento del mese di maggio non tradirà le aspettative.

Quarto Potere” non può non essere visto almeno una volta nella vita.

Un capolavoro assoluto che narra la vita del magnate della stampa Charles Foster Kane, interpretato dallo stesso Welles.

Il mezzo cinematografico, da sempre strumento ideale per la comprensione del mondo, ha colto fin dai suoi primi passi il ruolo cruciale del codice giornalistico capace di evolversi e svilupparsi secondo i luoghi e i tempi, ma anche importante veicolo non solo di “informazione” ma anche di “formazione”, ideologia, politica, verità e falsità.

Il lungometraggio di Welles divenuto una pietra miliare nella storia del cinema, e ritenuto il miglior film di sempre, si apre con la morte del magnate Kane, immediatamente seguita da un cine-notiziario dedicato alla sua vita pubblica.

Il notiziario non soddisfa, però, il direttore della testata che chiede ad un suo giornalista (Thompson) di indagare ancora nel passato di Kane per comprendere il significato dell’ultima parola da lui pronunciata prima di spirare: Rosabella.

Il mezzo cinematografico, da sempre strumento ideale per la comprensione del mondo, ha colto fin dai suoi primi passi il ruolo cruciale del codice giornalistico capace di evolversi e svilupparsi secondo i luoghi e i tempi, ma anche importante veicolo non solo di “informazione” ma anche di “formazione” ideologica e poltica.

Welles, servendosi di una sequenza di flashback, mostra i frammenti della vita di Kane, quasi fossero i pezzi di un gigantesco puzzle.

Kane sarà incapace di amare se non “solo alle sue condizioni”, con la conseguenza di creare il vuoto attorno a sé e rimanere solo all’interno della sua gigantesca residenza Xanadu, dove muore abbandonato da tutti.

Mettendo in scena un magnate dell’editoria che alla fine non riesce più a controllare e gestire il proprio potere, Welles insiste sull’ambivalenza di un settore, quello dell’informazione, fino a quel momento connotato da un segno positivo.