Adriano. L’Uomo-Imperatore di Marguerite Yourcenar

“Memorie di Adriano” è il capolavoro di Marguerite Yourcenar, pubblicato per la prima volta nel 1951. Si tratta di un romanzo epistolare, una lunga lettera che l’imperatore Adriano, ormai anziano e malato, indirizza al nipote adottivo Marco Aurelio. A questi Adriano scrive per informarlo delle sue condizioni di salute, ma a poco a poco l’oggetto dell’epistola muta: diviene il racconto di una vita che ripercorre viaggi e battaglie e in cui affiorano dolori e passioni.

Frutto di un capillare lavoro di ricerca e perfezionamento durato quasi un trentennio, “Memorie di Adriano” è un’opera dai contenuti universali e della forma raffinata e poetica. Un testo non di facile lettura, certo, ma permeato di rara bellezza.

Marguerite Yourcenar ci regala un personaggio dalle idee illuminanti e attualissime: un grande uomo che ha governato e vissuto facendosi carico della responsabilità della bellezza del mondo, che non ha mai avuto la sensazione di appartenere completamente a nessun luogo. Costantemente alla ricerca del sapere e affascinato dalla cultura greca (“Ho governato in latino, ma in greco ho pensato e in greco ho vissuto”). Un animo sensibile e inquieto.

“Animula vagula blandula” (Piccola anima smarrita e soave): è il titolo del primo dei sei capitoli in cui è suddiviso il testo, ma anche il primo verso della poesia, scritta dallo stesso Adriano, che l’autrice riporta in prosa alla fine del romanzo. Una lunga riflessione senza tempo che culmina in un finale meraviglioso.