U2 Numb

Non afferrare
Non stringere
Non sperare d’avere troppo
Non respirare
Non conquistare
Non rattristarti senza partire

Numb. Stordito. Canta The Edge, non Bono. Una rarità. Era capitato solo in Rattle and Hum, con Van Diemen’s Land. Altra epoca per gli U2. Era il 1988 e cercavano le radici in America, allo stesso modo degli antenati irlandesi sbarcati a Ellis Island. Poi il crollo del Muro di Berlino. I quattro vanno agli Hansa Studios. Da lì inizia il nuovo corso della band: il rock del futuro, vigoroso e che abbraccia l’elettronica con un cuore pulsante. È Achtung Baby. Una vera e propria folgorazione (o tradimento) per i fan di lungo corso. Ma continuano a seguirli. Non sanno ancora cosa li attende. Zooropa. Frutto di session avvenute durante il mastodontico tour che porta gli U2 ovunque. Uno strano, agrodolce, inaspettato miscuglio, come se fossero dei bozzetti di suoni astratti, che sotto sotto hanno una melodia. Numb è il primo singolo. Due accordi e chitarra avviluppata da echi e distorsioni. L’atmosfera è di tutta la tecnologia che invaderà il pianeta. Sono solo gli inizi degli anni ’90 e gli U2 avvertono già quello che sarà.

Non sussurrare
Non parlare
Non correre se puoi camminare
Non barare, competi
Non perdere il colpo giusto