Una rete internazionale di scienze sociali, ingegneria e arti

Un nuovo centro pionieristico unirà esperti di tutto il mondo per indagare su come le diverse affermazioni sui futuri digitali modellano le nostre vite oggi, al fine di generare nuovi approcci per società più eque e più sostenibili.

Le tecnologie digitali stanno trasformando la vita di tutti i giorni e vengono fatte affermazioni audaci su come robot intelligenti, veicoli autonomi e il “metaverso” definiranno il futuro. Ma, tra la pandemia di COVID-19, la crisi climatica e le crescenti disuguaglianze, ciò che ci aspetta sembra più incerto che mai.

Il Centre for Sociodigital Futures, guidato dall’Università di Bristol, è un investimento governativo per la ricerca e l’innovazione di 10 milioni di sterline dell’Economic and Social Research Council (ESRC) del Regno Unito.

Creerà una rete nazionale e internazionale di ricercatori leader con competenze che abbracciano le scienze sociali, l’ingegneria e le arti. Questo hub unico nel suo genere comprenderà anche partnership strategiche con British Telecom, il Dipartimento per l’ambiente, l’alimentazione, gli affari rurali (Defra), Locality, il Centro nazionale per la sicurezza informatica, e l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura (UNESCO), fra gli altri.

La professoressa Susan Halford, direttrice del centro ha dichiarato: “Viviamo in un “mondo sociodigitale”, in cui le tecnologie, i dispositivi e i dati digitali sono parte integrante delle nostre società. Analizzeremo i futuri sociodigitali emergenti, esaminando chi e cosa sta guidando queste traiettorie, e cosa significa per le principali sfide del nostro tempo, tra cui l’ampliamento delle disuguaglianze e la crisi del cambiamento climatico. Lavorando con i nostri partner, il nostro obiettivo è rendere accessibili i futuri sociodigitali in modi che avranno un impatto diretto sulla definizione delle politiche, sulla pratica organizzativa, sulla partecipazione della comunità e sulla creazione di tecnologia”.

Con sede presso l’Università di Bristol, l’hub è una collaborazione quinquennale con l’Università delle Arti di Londra, l’Università di Edimburgo, l’Università di Birmingham, la Goldsmiths University di Londra e la Lancaster University nel Regno Unito. Partner accademici internazionali provenienti da quattro continenti includono l’Università Federico II in Italia, la New School negli Stati Uniti, l’Università di Oslo Met in Norvegia, l’Università di Stellenbosch in Sudafrica e l’Università del New South Wales in Australia.

Il responsabile scientifico per l’ateneo federiciano, il professore Biagio Aragona del Dipartimento di Scienze Sociali spiega: “La ricerca sociale è stata spesso considerata troppo lenta per stare al passo del cambiamento tecnologico. Il Centre for Sociodigital Futures muove invece dalla convinzione che, se incorporata sin dall’inizio, by design, e sulla base di procedure condivise da tutti gli stakeholder, essa può essere fondamentale per far pendere la bilancia dell’innovazione digitale verso traiettorie inclusive, riflessive e sostenibili”.

Per ulteriori informazioni sulle attività del Centre for Sociodigital Futures