La casa come narrazione del sé

La costruzione dell’immagine divistica si è da sempre confrontata con il confine tra pubblico e privato, tra ciò che è l’immagine pubblica di una star e i diversi gradi di accesso, in varia misura, al suo privato. Se questo è vero per tutte le celebrity, indistintamente, è pur vero che nella costruzione dell’immaginario divistico delle donne e delle loro celebrity performances questo elemento è stato mobilitato attraverso i decenni in maniera più marcata e peculiare.

Di questo tema si discuterà durante l’incontro dal titolo ‘There is no Place Like Home. Narrazione e performance del sé attraverso lo spazio domestico’ che si terrà il 21 dicembre 2021 dalle 9.30 alle 13 nell’aula ex Cataloghi lignei del Dipartimento di Studi umanistici in via Porta di Massa, 1. Dopo i saluti del Direttore Andrea Mazzucchi, interverranno Gina Annunziata – Accademia di Belle Arti di Napoli, Lucia Cardone – Università di Sassari, Anna Mosecchia – Università di Napoli Federico II, Francesca Marone – Università di Napoli Federico II, Chiara Tognolotti – Università di Pisa e Lucia Trolli – Università di Napoli Federico II.

La convocazione dello spazio domestico e privato delle attrici, infatti, ha sempre fatto parte della pubblicistica a corollario della costruzione dell’immagine pubblica, basti pensare agli innumerevoli articoli di rotocalchi e riviste in cui le attrici fanno entrare lettori e lettrici “nella loro casa”, segno di uno svelamento del privato che contribuisce a creare una speciale connessione, affettuosa e affettiva, con il loro pubblico. Questa mobilitazione dello spazio domestico sembra essere, inoltre, una marca trasversale dei discorsi intorno a dive e attrici che attraversano epoche decisamente diverse, tanto per la storia del divismo quanto per quella sociale delle donne. E che oggi, con l’onnipresenza dei social media, vedono una fioritura senza precedenti che si fonda proprio sul contatto artatamente “autentico” tra audience e sfera privata delle star.

Partendo da questo scenario contemporaneo, in cui è chiaramente registrabile una messa a valore dello spazio domestico nell’autorappresentazione e nella costruzione della star persona, il workshop intende indagare l’evoluzione delle pratiche di iscrizione dello spazio domestico nelle narrazioni e nella performance del sé delle attrici in un ampio arco temporale, che va dagli anni Trenta – epoca di prima e massiva diffusione dei rotocalchi – ai giorni nostri.

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