Matthew Herbert al Pomigliano Jazz Festival 2017

Matthew Herbert, dj, producer e compositore inglese, sarà ospite della XXII edizione del Pomigliano Jazz Festival, l’importante festival annuale che si svolgerà a Pomigliano d’Arco dal 27 luglio al 6 agosto 2017.

Herbert si esibirà con tre differenti progetti nell’ambito della “Carta bianca di Pomigliano Jazz”, un riconoscimento simbolico che annualmente viene conferito ad un musicista che ha così l’opportunità di realizzare concerti esclusivi, creati ad hoc per il festival campano, con la massima libertà espressiva.

Nella prima performance, in apertura del festival, l’artista sarà in trio con un’icona del jazz europeo, Enrico Rava, e con uno tra i più interessanti pianisti della nuova generazione, Giovanni Guidi.

Il secondo progetto, invece, porterà Herbert a esibirsi insieme all’Orchestra Napoletana di Jazz diretta da Mario Raja, ensemble nato nel 2005 che riunisce alcuni fra i migliori talenti della scena jazzistica campana.

Infine, un solo live imprevedibile tra dj-set e live sampling vedrà Herbert immergersi nel suo infinito universo sonoro.

Il jazz è solo uno degli svariati colori delle composizioni di Matthew Herbert, che si fondano invece su un’impalcatura di musica elettronica sample based. La sua partecipazione al festival è tuttavia più che comprensibile. Herbert è un artista poliedrico, fuori dagli schemi, autore di una musica che è in ogni sua componente denuncia documentaristica del tempo presente. L’artista basa i suoi brani interamente su sample ottenuti di primo pugno, contestuali ai temi dei suoi album, ad esempio nell’album The Mechanics of Distruction, prodotto sotto lo pseudonimo di Radio Boy, vengono invece utilizzati prodotti, simboli, vessilli, miti e promotori dell’economia globale: da Gap a Starbucks, dall’industria hollywoodiana a Henry Kissinger, dal petrolio agli Ogm. Il disco si apre con un brano interamente costruito su rumori catturati al McDonald’s. Nell’album One Pig invece, l’artista trascorre otto mesi in una fattoria seguendo la vita di un maiale destinato al macello e la racconta come sempre attraverso suoni strettamente correlati.

Si tratta quindi di un artista dalla sensibilità e la dedizione fuori dal comune, una colonna portante della musica contemporanea, che merita appieno il suo posto tra i big che lo accompagnano.

Per ulteriori informazioni: www.pomiglianojazz.com

Gia. Mas