La gioia di leggere Wisława Szymborska

Un universo di parole leggere e bellissime, tutte lì, sul comodino. Le piccole cose del quotidiano in versi liberi, quelli di Wisława Szymborska, in un unico volume.

Si tratta de “La Gioia di Scrivere” (edita da Adelphi), raccolta dell’intera produzione lirica della poetessa polacca, Premio Nobel per la Letteratura nel 1996.

Quando le viene assegnato dall’Accademia svedese, è «per la capacità poetica che con precisione ironica permette al contesto storico e biologico di manifestarsi in frammenti di umana realtà».

Ed è appunto dell’ironia che la poetessa si serve per raccontare e della complessità dell’esistenza e della realtà quotidiana. Un ritratto della vita in cui anche il più piccolo dettaglio, a primo sguardo insignificante, figura essenziale per coglierne la meraviglia.

Non un vate, ma sacerdotessa umile e curiosa della poesia del “non so”: la penna instancabile della Szymborska siede accanto al lettore, condividendo con questi gioie e fragilità, i dubbi più profondi dell’animo umano e lo stupore dinanzi alla vita.

La raccolta presenta le poesie di 64 anni di attività, dal 1945 al 2009, con testo polacco a fronte. Preziosissimo il lavoro di Pietro Marchesani che ne ha curato meticolosamente le traduzioni per consentire a noi di avvicinarci, quanto più è possibile, a quel mondo meraviglioso e inaspettato impresso su carta.

Parole semplici, nitide e leggere per cogliere l’infinita profonda bellezza che rapisce e fa gioire.

“La gioia di scrivere” è un timido e splendido consiglio. Un regalo per l’anima.

Cri. Sco. d’Ab.