Donare il midollo osseo

Mi chiamo Roberta Alfano, sono un ricercatore presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Napoli Federico II. Mio marito, Sandro de Vita, è un primo ricercatore dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.

 

Siamo i genitori di una bambina che ha avuto la leucemia e ora sta bene. La bambina ha avuto il trapianto di midollo osseo, che le è stato donato dal fratellino, che è risultato con lei compatibile. Nelle leucemie la maggior parte dei bambini riesce a guarire attraverso l’utilizzo dei protocolli tradizionali. Altri, necessitano di un trapianto di cellule staminali prelevate dal midollo o dal cordone ombelicale di un nascituro per poter avere una speranza di guarigione. I donatori migliori sono sempre i fratelli, ma purtroppo la possibilità di compatibilità fra fratelli è soltanto del 25 per cento: statisticamente, su quattro ipotesi in cui si renda necessario un trapianto di midollo, solo uno troverà il donatore fra i propri fratelli.

E’ però possibile  trovare una piena compatibilità anche con persone non appartenenti alla propria famiglia. Pochi lo sanno: donare il proprio midollo è semplice e non rischioso. Inizialmente, occorre  soltanto sottoporsi a un  prelievo di sangue. Le caratteristiche sono  inserite in un registro consultabile a livello mondiale: qualora, nel futuro, dovesse esserci una richiesta per un malato compatibile, il potenziale donatore potrà essere chiamato a donare effettivamente una quantità del proprio midollo. Il prelievo del midollo osseo avviene mediante alcune punture delle ossa del bacino, in anestesia generale, epidurale o locale con un intervento della durata media di circa 30-45 minuti. Dopo il prelievo il donatore resta sotto controllo per 12-24 ore. Il donatore non sarà sottoposto ad alcuna specifica cura farmacologia, gli sarà solo consigliato di rimanere a riposo per alcuni giorni (massimo 4-5 giorni). In più di 100.000 prelievi già effettuati in tutto il mondo non è mai accaduto nulla al donatore: solo un lieve dolore nella zona del prelievo, dolore che all’uscita dall’ospedale si è di norma trasformato in un indolenzimento destinato a sparire in poche ore.

 

A Napoli è possibile  iscriversi al registro donatori:

Centro trasfusionale del SUN (Seconda Università di Napoli),

Policlinico Vecchio,

(Tel. 081 5665064/5)

dalle 08,30 alle 11,00 dal lunedì al sabato, senza bisogno di appuntamento.

 

Centro trasfusionale del Secondo Policlinico, previo appuntamento  telefonico (Tel. 081 7462531); Centro trasfusionale dell’Azienda Ospedaliera A. Cardarelli,  previo appuntamento  telefonico (Tel. 081 7472492).

 

Chi dona compie un atto di generosità estrema e regala una speranza di vita.