“I CHING : IL CODICE CINESE”

La studiosa Imma di Biase racconta il popolo cinese

“I CHING : IL CODICE CINESE”

  

Vi è un misterioso libro cinese – le cui origini vengono comunemente fatte risalire a quattromila anni or sono – che va sempre più diffondendosi nel mondo occidentale in virtù del suo arcano potere divinatorio. Intitolato I Ching (espressione cinese che significa "libro dei mutamenti"), esso apparve per la prima volta in Italia oltre mezzo secolo fa, in una traduzione dall’edizione in lingua tedesca curata da Richard Wilhelm, uno dei primi grandi sinologi europei.

Sono seguite varie altre edizioni in lingua italiana, la più recente delle quali è stata pubblicata dalla casa editrice Sigma di Napoli, sotto il titolo di I Ching – Il codice cinese. Si tratta di una lettura moderna dell’antico testo, realizzata da Imma Di Biase, una giovane sinologa di origine napoletana, formatasi all’Università Ca’ Foscari di Venezia e attualmente ricercatrice presso l’Accademia Sinica di Taipei. L’autrice ha condotto ricerche e consultazioni con studiosi cinesi durante i suoi soggiorni in Cina e Taiwan ed ha corredato il suo lavoro esegetico con una sezione sulle origini dell’ I Ching e sull’interesse che questo testo oracolare è andato via via conquistando in Europa, specie dopo che il celebre psicologo svizzero Carl Gustav Jung ne scrisse un saggio introduttivo per la prima edizione in lingua inglese. L’I Ching è essenzialmente un libro oracolare che dà responsi a chi lo interroga per risolvere dilemmi o problemi esistenziali. Gli viene anche attribuita la facoltà di emettere profezie e, in effetti, chi lo adopera, lo fa spesso allo scopo di ottenerne indicazioni per presagire il futuro. Imma Di Biase tiene tuttavia a sottolineare che "l’I Ching non predice il futuro ma formula le coordinate per predirlo noi stessi". Nelle sue note introduttive, l’autrice mette in risalto l’importanza del ruolo dell’interrogante nella consultazione del libro evidenziando che "è questo suo rendere chi lo interroga intellettualmente ed emotivamente partecipe nel processo di esplorazione del presente e del futuro, che lo differenzia nettamente da ogni altra forma di oracolo, rendendolo applicabile ad ogni situazione ed in qualsiasi contesto antropologico". La giovane sinologa inoltre afferma che l’I Ching non è solo e semplicemente un testo oracolare, ma molto di piú. "È un libro di saggezza che contiene l’essenza del pensiero cinese maturatosi nel corso di millenni. È uno studio comparato sui fenomeni della natura e sugli accadimenti della vita. È un trattato di psicologia che esplora la vita interiore degli esseri umani ed è anche un prontuario di norme e insegnamenti sull’arte del governare e su come condurre gli affari pubblici. Imparare a usarlo e a interpretare i suoi pronunciamenti – suggerisce infine l’autrice di I Ching – Il codice cinese – significa impossessarsi di uno straordinario strumento d’indagine che dischiude una dimensione della realtà preclusa ai nostri sensi e ai parametri della scienza". Imma Di Biase svolge la sua attività di studiosa all’estero e, fra le altre sue pubblicazioni, figurano una storia dell’emigrazione cinese in Australia e vari studi di carattere sinologico. Attualmente sta scrivendo, sempre per la casa editrice Sigma, un libro divulgativo sulla cultura, gli usi e costumi della Cina ed è impegnata, assieme ad un ricercatore dell’Accademia Sinica di Taipei, nella stesura di un’opera storiografica in mandarino sui viaggiatori cinesi dell’epoca Ming-Qing.

 

G.D.