I film per il vostro week end consigliati da F2 RadioLab


E’ sempre un buon momento per guardare un film: bello o brutto, triste o divertente, il viaggio nella settima arte ripaga sempre il prezzo del biglietto. Indecisi nella scelta? Non temete, siamo qui per consigliarvi tre film, due ancora disponibili nelle sale ed un classico da recuperare.

Mia madre di Nanni Moretti.

Diciamolo, da sempre, Nanni Moretti “usa” i suoi film per parlarci di se stesso e della sua vita. Accade questo anche nel suo ultimo film, “Mia Madre”, quasi un sequel spirituale di “Habemus Papam”, nel quale Moretti, attraverso le vicende della regista Margherita (interpretata da Margherita Buy), rivive ed elabora il lutto per la perdita della madre Agata . Il distacco diventa, nel suo racconto, un momento di necessario confronto con il proprio passato e con un senso d’inadeguatezza in tutto e per tutto “morettiano”. Con un continuo danzare tra finzione filmica e vita reale, Moretti riesce in Mia Madre a superare, con leggerezza e commozione, lo spazio che separa lo spettatore dallo schermo.

Restiamo sul labile confine realtà/finzione anche con un grande classico: “La rosa purpurea del Cairo” di Woody Allen (1985).

Nel buio della sala è facile lasciarsi andare all’illusione del cinema. Quando però le luci si riaccendono, riecco la dura realtà: la vita non è un film. Ma se con un inspiegabile incantesimo lo potesse diventare? E’ quello che sperimenta Cecilia (una meravigliosa Mia Farrow), cameriera infelicemente sposata nell’America della Grande Depressione, quando il protagonista del film che sta guardando sbuca dallo schermo per offrirle il suo amore. Woody Allen, riflette con poetica ironia su quella sgargiante lente deformante che chiamiamo cinema (come solo un cinefilo senza speranze potrebbe fare), regalandoci uno splendido film di romantiche amarezze. Da vedere e rivedere per ricordarci di quando Woody Allen riusciva ancora a chiamar via le sue maschere dalle “cartoline” da lui meravigliosamente incorniciate.

Concludiamo con un outsider, “Le streghe son tornate” di Alex de la Iglesia.

Il cinema spagnolo alterna momenti di pigra “ibernazione” a folli esplosioni frastornanti: Le streghe son tornate rientra decisamente al secondo caso. Separatosi dalla moglie, Josè, pur di riaverlo con sé, coinvolge il figlio in una rapina che culmina in una spericolata fuga verso la Francia. Ormai vicini al confine, i fuggitivi si ritroveranno intrappolati in un paesino abitato da streghe “divoratrici di uomini”. Le streghe son tornate è un pastiche esagerato e a tratti grottesco che rappresentando la più classica “guerra dei sessi” la innalza a comica riflessione sull’essere maschi in un mondo sempre più rosa. Una spassosa follia non priva di una valida struttura.

Che il pop corn sia con voi. Nei film belli e nei film brutti. Dalla camera di proiezione è tutto.

Mic. Ass.