Dal teatro al cinema "E fuori nevica" di Salemme

Continua a riscuotere consenso in tutte le sale cinematografiche la pellicola di “E fuori nevica”. Un successo equiparabile a quello della commedia teatrale – dalla quale è tratto il film – andata in scena venti anni fa. Vincenzo Salemme è regista,  sceneggiatore e attore nelle vesti di Enzo Righi, un musicista stonato che suona sulle navi da crociera, indebitato per scommesse ippiche.

Il  film  ritrae la sua Napoli, la sua gente, nel giro dei pochi personaggi della famiglia Righi. Ritorna il vecchio cast con Carlo Buccirosso che interpreta Stefano, il fratello disoccupato e innamorato di una squillo, Nando Paone nei panni di Cico, fratello autistico e schizofrenico, e non manca l’altro personaggio tanto caro alla commedia teatrale, ovvero Maurizio Casagrande,  l’avvocato di famiglia. I tre fratelli sono costretti a convivere per volontà testamentaria della madre, morta da poco e che si scopre essere stata uccisa dal figlio Cico con un’overdose di morfina iniettatale per non farla soffrire, in una sola parola “eutanasia”.

A questi personaggi si aggiunge la figura femminile di Margareth Madé, la vicina ceca. Ma il vero ceco è Enzo Righi che non si accorge della sua cecità, a causa della sua superficialità che poi è quella dei rapporti umani odierni. Tutti i temi, per quanto seri e gravi, vengono trattati con molta leggerezza in modo tale da suscitare sempre il riso. Il film a differenza della commedia non termina con l’omicidio-suicidio indotto da Cico, per non finire in una clinica, ma con il lieto fine. Insomma, “il teatrino non è finito”.

Giov. Giugl