La libertà di quattro vecchi amici prima del tramonto secondo Marsullo

“Il secondo album è sempre il più difficile, nella carriera di un artista”, canta Caparezza in un suo famoso singolo. Chissà se questa verità vale anche per gli scrittori. Dopo il convincentissimo esordio con Atletico Minaccia Football Club, torna Marco Marsullo con un nuovo romanzo in cui il giovane napoletano vorrà dimostrare di non essere una meteora.

“L’audace colpo dei quattro di Rete Maria che sfuggirono alle miserabili monache” è un titolo che dice molto: i quattro in questione sono degli anziani, gagliardi, amici ricoverati in una casa di riposo, gestita dalle monache dell’Ordine di Santa Lavinia d’Oriente (“Che poi, sono sicuro, Santa Lavinia d’Oriente non esiste nemmeno”, dice “Agile”, quello che dei quattro racconta la storia).

Giornate sempre uguali, orari stabiliti, visite mediche sono la scialba routine di questi anziani che non vogliono rassegnarsi alla monotonia dell’ospizio. E allora il clichè degli anziani- burloni-giovani-dentro viene declinato da Marsullo nella sua prosa ironica e scanzonata ed i quattro decidono di essere  protagonisti di un’ultima, clamorosa bravata: in gita a Roma, sfuggono al controllo delle loro monache-carceriere e si propongono di occupare la sede di Rete Maria, per recitare loro un rosario delle 18.00 come Dio comanda, al posto dell’insopportabile padre Anselmo da Procida e della sua “zeppola”.

Riconoscibili gli ammiccamenti al cinema, da “Amici miei” di Monicelli a i “I quattro dell’Ave Maria” di Colizzi, Marsullo si mantiene sulla linea umoristica (in senso pirandelliano) di Atletico Minaccia, delineando quattro figure sicuramente macchiettistiche ma pronte a far riflettere sui valori senza età della vitalità e dell’amicizia.

Fr.Am.

Marco Marsullo, L’audace colpo dei quattro di Rete Maria che sfuggirono alle miserabili monache, 2014, Einaudi Stile libero Big, pp. 224, € 16,50.