Venezia, 1498: benvenuti nella cucina del doge

Se credete che cucinare sia semplicemente l’arte di insaporire cibi, preparatevi a cambiare idea. Arriva in libreria “L’apprendista di Venezia”, romanzo di esordio di Elle Newman che in meno di due giorni dall’uscita ha scalato la classifiche americane. 

Siamo nella Venezia del 1498, e protagonisti della storia sono uno chef dalle mille risorse, un giovane apprendista dal talento naturale per la cucina e un libro dai mille segreti. 

Amato Ferrero, capocuoco del Doge, è il protagonista intorno al quale ruota la vicenda. Tra le sue gustose ricette sembra nascondersi tutta la conoscenza tramandata dagli antichi. Un giorno, mentre si trova a Rialto, Ferrero nota un ladruncolo rubare una melagrana; colpito dall’eleganza del gesto, decide di prendere il ragazzo come apprendista. 

Per lo chef è l’occasione per trasmettere il suo patrimonio di conoscenze; per il giovane Luciano è l’inizio di un’avventura che cambierà il suo destino. 

Intanto la città non fa che parlare di un libro misterioso: lo vuole il Papa per accrescere il suo potere, il Doge per ottenere il segreto dell’immortalità e lo stesso Luciano, alla ricerca di un filtro d’amore.

Tra una portata e l’altra, il giovane apprendista scoprirà però che cucinare è un’arte magica capace di influenzare le opinioni e i comportamenti degli uomini. Preparare un soufflé si trasforma così in una lezione di filosofia, che insegna al lettore che l’attimo sorge e muore, pertanto lo si può soltanto vivere.

(R. S. B)