La bambina che non esisteva

“La bambina che non esisteva” di Siba Shakib, edito da Piemme, ci racconta la vita in un paese dove nascere donna può essere considerato un fallimento.
Daria aveva pregato con tutte le sue forze. Pregato che fosse un bambino. Suo marito, il giovane e comandante, non avrebbe potuto sopportare l’affronto di una femmina, lo sapeva bene. Ma era stato tutto inutile. Aveva fallito. Era nata Samira, una bambina. Lo aveva capito dal volto amareggiato dell’uomo che amava. L’uomo era sconcertato. Perché proprio a lui? Cosa avrebbero detto al villaggio una volta arrivata la notizia? Non era possibile. Non era proprio possibile. E così aveva deciso: la bambina sarebbe stata cresciuta come un maschio. Sarà Samir, aveva deciso il giovane comandante. Nessuno avrebbe dovuto parlare di quel giorno e chi sapeva avrebbe dimenticato.

Sulle montagne dell’Hindu Kush, in Afghanistan, Samir impara a cacciare, ad andare a cavallo, a sparare. A non fare domande su ciò che non capisce. A credere ciecamente a suo padre che venera come un dio. E quando il giovane comandante viene ucciso, gli uomini del villaggio non hanno dubbi: è Samir ora il capo della sua famiglia e sarà lui/lei che dovrà diventare la loro guida.

Una storia vera, avvincente e indimenticabile. Un turbine di sentimenti, tormenti, conflitti personali e sociali. La storia del coraggio e della lotta di una bambina per riappropriarsi della propria vita e del proprio destino.

(G. L.)