Ballo di famiglia – David Leavitt

Pubblicato nel 1984, “Ballo di famiglia” è senza dubbio una delle opere più importanti di David Leavitt, autore americano che ha raggiunto il successo negli anni Ottanta e considerato un modello per la sua generazione.
La raccolta di racconti è un dipinto immediato, ma al contempo accurato della società americana, con i suoi vizi, i suoi difetti, le sue debolezze.
In tutte le storie vengono analizzati modelli familiari particolari che, sotto una patina di perfezione nascondono problematiche e questioni delicate, da cui spesso si vuol fuggire.
La sensibilità con cui lo scrittore narra lascia un senso diffuso di tristezza. Storie di mariti che abbandonano mogli; uomini che fanno i conti con la propria sessualità; le conseguenze di scelte coniugali che ricadono sui figli,
La prosa risulta semplice e molto fluida, e la caratterizzazione dei personaggi è piuttosto realistica. Un terzo delle storie, che si possono definire racconti brevi a tutti gli effetti, affronta il tema dell’omosessualità, presentandolo in modo delicato, mai forzato agli occhi del lettore.
“Ballo di famiglia”, la storia che dà il titolo alla collana, è un ritratto amaro di una famiglia distrutta e allargata, messa alla prova da una festa, quella organizzata per il neo diplomato Seth dalla mamma Suzanne, appena risposata dopo essere stata lasciata dal marito.
L’evento è organizzato in ogni minimo dettaglio perché è finalmente l’occasione, per Suzanne, di mostrare a tutti, ex marito compreso, che è riuscita a salire un gradino in più della scala sociale. La messinscena risulta poi essere debole, perché la stessa donna nel vedere ciò che ha perso, il primo marito, crolla, e insieme a lei tutte le certezze costruite. Il crollo è anche quello emotivo di Lynette, la figlia, piena di rancori verso la madre, mai realmente risolti.
 
(F. A.)