Le due giornate del Napoli Film Festival

  Dopo Ozpetek e Placido, il ciclo di Incontri ravvicinati del Napoli Film Festival edizione 2007 si è chiuso, tra lunedì 18 e martedì 19 giugno, con Paola Cortellesi e i registi Joel e Ethan Coen.
La prima, attrice brillante, sulla cresta dell’onda in tv, al teatro ed al cinema, ha presentato Il Posto dell’Anima, film di Riccardo Milani del 2003 in cui recita da protagonista al fianco di Silvio Orlando, Claudio Santamaria e Michele Placido.
I secondi, registi di fama internazionale, e vere guest star del Festival, accompagnati da una delle loro muse, l’attrice Frances McDormand (moglie di Joel), hanno invece presentato un loro film di ormai vent’anni fa, Arizona Junior, con Nicolas Cage e Holly Hunter.
Paola Cortellesi, preceduta dal duo Haber e Papaleo, chiamato a presentare un nuovo esperimento di serialità cinematografica sul web Tigri di carta (www.playthelab.it), e reduce dalla vittoria di alcuni premi nazionali come attrice comica, ha parlato dei suoi recentissimi successi: la fiction televisiva Maria Montessori (“premiata” da più di 8 milioni di ascoltatori) e lo spettacolo teatrale, in replica da molti mesi, Gli ultimi saranno gli ultimi.
Dopo questo dovuto preambolo, Paola ha preferito dilungarsi sulla propria passione per il cinema, parlando del suo amore per la commedia all’italiano, e della situazione del cinema italiano oggi (in particolare si è soffermata sulla carenza di ruoli femminili importanti).
Degna prosecuzione delle sue parole è stata la proiezione del film Il posto dell’anima, commedia dolceamara, piena di situazioni comiche e drammatiche, in un giusto cocktail tra battute e temi impegnati, come la precarietà e le morti sul lavoro, un film che ricorda il cinema indipendente di lingua inglese, come quello di Ken Loach, ma anche quella commedia all’italiana cinica e disincantata di cui aveva parlato sul palco del Filangieri la Cortellesi.
 
Il giorno successivo grande successo di pubblico per l’incontro con i fratelli Coen e Frances McDormand. Intervistati dal giornalista Antonio Monda, i tre ospiti internazionali hanno intrattenuto il pubblico, tra battute sagaci e repliche di scherni familiari, parlando innanzitutto del loro ultimo lavoro, No country for old men, di cui sono stati mostrati alcuni minuti in anteprima.
La discussione ha poi toccato numerosi temi: dalle abitudini da registi e montatori (sotto lo pseudonimo di Roderick Jaynes) dei Coen, alla complicità come attrice della McDormand, dai progetti incompiuti, al rapporto con il cinema e la cultura europea, e italiana in particolare.
 
Finito il ciclo Incontri ravvicinati, con la chiusura ufficiale mercoledì 20 con la proiezione del restaurato Il segno di Venere di Dino Risi, si è chiusa la nona edizione del NFF, che ha visto una discreta partecipazione del pubblico intellettuale napoletano e alcune serate importanti; rimarrà certamente impressa a tutti i partecipanti la promessa di Michele Placido di portare a Napoli e al suo festival cinematografico, in procinto di compiere dieci anni, il meglio del cinema italiano con il movimento 100 autori.
Da giovani studenti (e aspiranti operatori) di comunicazione, e appassionati di cinema, speriamo di poter vedere al più presto una promessa così importante, per Napoli e il suo panorama culturale, in perenno bilico tra lunghe stasi ed improvvisi fermenti.
F.M.