Il vino sotto il naso

Da sempre il vino è stato un elemento fondamentale della storia dell’uomo, dai racconti biblici a Baudelaire, da Platone a Neruda, i più grandi gli hanno dato una collocazione fondamentale che va oltre quello che è un semplice bisogno biologico dell’uomo.
 
Il vino evoca nell’immaginario collettivo momenti di convivialità, di allegria, di sviluppo di rapporti, e il momento del brindisi è un rituale immutato nei secoli.

Gli ultimi studi hanno dimostrato gli effetti positivi di una quantità moderata di vino sul controllo di patologie cardiovascolari e tumorali.

Ma, ritornando all’idea “romantica” del vino, non dobbiamo sottovalutare il legame che esiste tra vino e arte; tantissimi sono gli stimoli e le ispirazioni che può dare grazie ai suoi colori, il suo gusto, la sua viscosità, soprattutto grazie al suo odore e al suo aroma.
 
L’olfatto è stato spesso messo da parte, considerato il meno indispensabile dei sensi, ma grazie ad una serie di studi negli ultimi anni che hanno portato alla scoperta di una vastissima famiglia di geni che controlla i recettori dell’olfatto, si sono gettate le basi per la comprensione dei meccanismi fisiologici della percezione degli odori.

Gli odori altro non sono che molecole volatili ed essendo tali riescono a raggiungere e stimolare i nostri recettori olfattivi.
 
Allo stesso modo quindi anche gli odori e gli aromi del vino riescono a provocare lo stesso effetto stimolante e “ispirante” in chi lo sorseggia e lo gusta.

(F. P.)